Carboplatino e Paclitaxel con Cediranib orale in dose giornaliera o placebo nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato
Uno studio di fase II/III in doppio cieco ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Cediranib ( Recentin ) con chemioterapia standard come terapia iniziale per il carcinoma polmonare non a piccole cellule in fase avanzata.
I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a trattamento con Paclitaxel ( 200 mg/m2 ) e Carboplatino ( area sotto la curva concentrazione sierica-tempo=6 ), ogni 3 settimane, con Cediranib in dose giornaliera per via orale o placebo a 30 mg ( i primi 45 pazienti hanno ricevuto 45 mg ).
L'esito primario dell'analisi a interim di fase II era la sopravvivenza libera da progressione; proseguimento a fase III in caso di hazard ratio ( HR ) per sopravvivenza libera da progressione inferiore o uguale a 0.77 e tossicità accettabile.
Sono stati arruolati nello studio 296 pazienti: 251 nella coorte 30 mg.
L'analisi ad interim di fase II ha mostrato un tasso di risposta significativamente più alto per Cediranib che per placebo, hazard ratio di 0.77 per sopravvivenza libera da progressione, nessun eccesso di emottisi e un numero simile di decessi in ciascun braccio dello studio.
Lo studio è stato interrotto per rivedere gli sbilanciamenti nell'assegnazione delle cause di morte.
Nell'analisi primaria di fase II ( coorte 30 mg ), l'HR aggiustato per sopravvivenza libera da progressione è stato pari a 0.77 con un più elevato tasso di risposta per Cediranib che per placebo ( 38% vs 16%; P minore 0.0001 ).
I pazienti trattati con Cediranib hanno mostrato più ipertensione, ipotiroidismo, sindrome mano-piede e tossicità gastrointestinale.
L’ipoalbuminemia, l’età maggiore o uguale a 65 anni e il sesso femmnile sono risultati predittori di un’aumentata tossicità.
Un’aggiornamento dei dati relativi alla sopravvivenza ( n=296 ) 10 mesi dopo la rimozione della condizione in-cieco è risultato favorevole a Cediranib rispetto a placebo ( mediana di 10.5 mesi vs 10.1 mesi; HR=0.78; P=0.11 ).
Le cause di morte nella coorte Cediranib 30 mg sono state carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( 81% ), tossicità del protocollo +/- carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( 13% ) e altre ( 6% ); nel gruppo placebo queste 3 categorie hamnno mostrato percentuali di 98%, 0% e 2%, rispettivamente.
In conclusione, l’aggiunta di Cediranib a Carboplatino e Paclitaxel porta a un miglioramento nella risposta e nella sopravvivena libera da progressione, ma il trattamento con Cediranib non sembra essere tollerato alla dose di 30 mg.
Di conseguenza, il National Cancer Institute of Canada Clinical Trials Group e l’Australasian Lung Cancer Trials Group hanno dato il via a uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, con Cediranib 20 mg in associazione a Carboplatino e Paclitaxel nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata. ( Xagena2010 )
Goss GD et al, J Clin Oncol 2010; 28: 49-55
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