Attività antitumorale di Pembrolizumab nei pazienti non-selezionati da biomarcatori con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo recidivante e/o metastatico


Il trattamento con Pembrolizumab ( Keytruda ), un anticorpo anti-PD-1, somministrato a 10 mg/kg una volta ogni 2 settimane, ha mostrato attività antitumorale durevole nel carcinoma a cellule squamose della testa e del collo ( HNSCC ), positivo a PD-L1 ( ligando 1 di morte programmata ) recidivante e/o metastatico nello studio KEYNOTE-012.

Sono stati presentati i risultati della coorte di espansione, in cui i pazienti con tumore del testa-collo, indipendentemente dallo stato del biomarcatore, hanno ricevuto una dose fissa di Pembrolizumab con un dosaggio meno frequente.

I pazienti con tumore del testa-collo recidivato e/o metastatico, a prescindere dalla espressione di PD-L1 o dalla positività al papillomavirus umano, hanno ricevuto Pembrolizumab 200 mg per via endovenosa una volta ogni 3 settimane.
L’imaging è stato effettuato ogni 8 settimane.

Gli endpoint primari erano il tasso complessivo di risposta ( ORR ) per l'imaging ( criteri RECIST di valutazione della risposta nei tumori solidi v1.1 ) e la sicurezza.
Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza globale, e l'associazione tra risposta ed espressione di PD-L1.
I pazienti che hanno ricevuto una o più dosi di Pembrolizumab sono stati inclusi nelle analisi.

Tra i 132 pazienti arruolati, l’età media era di 60 anni, l'83% era di sesso maschile, e il 57% ha ricevuto due o più linee di terapia per la malattia recidivata e/o metastatica.

Il tasso di risposta globale ORR è stato pari al 18% per l’imaging e al 20% per la revisione del ricercatore.

La durata mediana della risposta non è stata raggiunta.

La sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi e la sopravvivenza globale sono state, rispettivamente, pari a 23% e a 59%.

Utilizzando cellule tumorali e immunitarie, un aumento statisticamente significativo nel tasso di risposta obiettiva è stato osservato per i pazienti PD-L1-positivi rispetto a quelli negativi ( 22% vs 4%; P=0.021 ).

Eventi avversi, correlati al trattamento, di qualsiasi grado ed eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati, rispettivamente, nel 62% e 9% dei pazienti.

In conclusione, Pembrolizumab 200 mg somministrato una volta ogni 3 settimane è stato ben tollerato e ha prodotto un tasso di risposta globale clinicamente significativo con evidenza di risposte durature, il che sostiene un ulteriore sviluppo di questo regime in pazienti con tumore a cellule squamose del testa-collo avanzato. ( Xagena2016 )

Chow LQM et al, J Clin Oncol 2016; 34: 3838-3845

Onco2016 Neuro2016 Med2016 Farma2016


Indietro

Altri articoli

Gli inibitori del checkpoint sono il trattamento adiuvante standard per il melanoma resecato in stadio IIB-IV, ma molti pazienti recidivano. Si...


Pembrolizumab ( Keytruda ) è la terapia standard per i pazienti con tumore uroteliale metastatico ( mUC ) che progredisce...



L’aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioterapia nel setting adiuvante non ha conferito un miglioramento significativo della sopravvivenza libera...


I dati della coorte B dello studio di fase II KEYNOTE-057 hanno indicato che Pembrolizumab ( Keytruda ) era attivo...


Il mesotelioma pleurico si presenta solitamente in uno stadio avanzato e incurabile. La chemioterapia con Platino - Pemetrexed è un...


Gli inibitori di PD-1 combinati con la chemioterapia hanno mostrato efficacia nel tumore gastrico o della giunzione gastro-esofagea. Sono state confrontate...


Sono necessari trattamenti efficaci per il melanoma che progredisce con gli inibitori PD-1 o PD-L1. È stato condotto lo studio...


Le evidenze dell’efficacia del blocco combinato di PD-1 e HER2 con la chemioterapia sulla sopravvivenza libera da progressione ( PFS...


Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...