Inibizione di EphrinB2 e Pembrolizumab nel carcinoma uroteliale metastatico


I pazienti con carcinoma uroteliale metastatico hanno una prognosi sfavorevole dopo il fallimento della chemioterapia standard di prima linea.
Gli anticorpi del checkpoint immunitario PD-1 e PD-L1 hanno bassi tassi di risposta e quindi esiste un importante bisogno insoddisfatto.

In uno studio di fase II, i pazienti con carcinoma uroteliale metastatico recidivato o progredito dopo chemioterapia a base di Platino hanno ricevuto EphB4-albumina sierica umana solubile ( sEphB4-HSA ) in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ).

Gli endpoint primari erano la tollerabilità e la sopravvivenza globale ( OS ). Gli endpoint secondari erano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), la durata della risposta e la tossicità.
L'espressione del target di sEphB4-HSA EphrinB2 è risultata correlata ai risultati.

Sono stati arruolati 70 pazienti. Il follow-up mediano è stato di 22.9 mesi.

Il regime aveva una tossicità accettabile.

Nell'analisi intent-to-treat ( n=70 ), la sopravvivenza mediana globale è stata di 14.6 mesi; 26 pazienti ( 37% ) hanno presentato una risposta obiettiva.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 4.1 mesi.

46 pazienti ( 66% ) hanno espresso EphrinB2 e, tra questi, la sopravvivenza mediana globale è stata di 21.5 mesi, il tasso di risposta globale è stato del 52%, inclusa un tasso di risposta completa ( CRR ) del 24% (11 su 46 ).
La sopravvivenza mediana senza progressione è stata di 5.7 mesi.

La risposta è stata mantenuta a 6, 12 e 24 mesi rispettivamente nell'88%, 74% e 69% dei pazienti.

La combinazione di sEphB4-HSA e Pembrolizumab appare sinergica con i miglioramenti della sopravvivenza globale e del tasso di risposta globale, rispetto ai dati storici per la monoterapia PD-1 / PD-L1. ( Xagena2023 )

Sadeghi S et al, J Clin Oncol 2023; 41: 640-650

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