Pembrolizumab come seconda linea per il mesotelioma pleurico maligno PD-L1-positivo in fase avanzata


La monoterapia con Pembrolizumab ( Keytruda ), come seconda linea, è risultata associata a una discreta sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) tra i pazienti con mesotelioma pleurico maligno PD-L1-positivo, localmente avanzato o metastatico.
Queste le conclusioni dello studio multicoorte, non-randomizzato, di fase Ib, KEYNOTE-028.

La risposta parziale è stata registrata per 7 dei 25 partecipanti allo studio con mesotelioma pleurico maligno PD-L1-positivo, di cui 4 era in corso.
Dodici pazienti hanno presentato malattia stabile.

Pembrolizumab in monoterapia presenta una significativa attività clinica nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno PD-L1-positivo.

Il tasso di risposta globale ( ORR ) pari al 28% e il tasso di controllo della malattia ( DCR ) del 76% erano migliori dei tassi storici di risposta per la terapia di seconda linea.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 5.8 mesi ( 95% CI, 3.4-8.2 ) e il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi è stato del 50.0%.

I livelli di espressione PD-L1 determinati mediante test immunoistochimico non hanno predetto la risposta del tumore a Pembrolizumab ( P =0.284 ).

Ai pazienti è stato somministrato Pembrolizumab ( 10 mg/kg ) ogni 2 settimane e la risposta è stata valutata ogni 8 settimane per 6 mesi, e poi ogni 12 settimane.
Il trattamento è continuato per un massimo di 2 anni o fino alla progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.

A un follow-up mediano di 11.5 mesi, gli eventi avversi più comuni sono stati: affaticamento ( 24% ), nausea ( 24% ), artralgia ( 20% ), e prurito ( 16% ).
Eventi avversi di grado 3/4 correlati al trattamento hanno incluso elevati livelli di alanina aminotransferasi ( ALT ), trombocitopenia, iridociclite ( uveite ), e piressia.

L'espressione di PD-L1 è risultata associata a una prognosi non-favorevole nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno.

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato ad azione inibitrice del checkpoint immunitario che ha come bersaglio il recettore PD-1. ( Xagena2015 )

Fonte: World Conference on Lung Cancer, 2015

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