Nati morti e morte neonatale in relazione a esposizione a radiazioni prima del concepimento


Le implicazioni a livello riproduttivo di trattamenti mutagenici su bambini non sono ben definite.

Dallo studio del rischio di gravidanze ad esito sfavorevole, è stato valutato in modo indiretto i danni alle cellule germinali a carico dei figli di soggetti sopravvissuti al cancro nell’infanzia e trattati con radioterapia e chemioterapia.

È stata effettuata un’analisi retrospettiva di coorte sui dati del Childhood Cancer Survivor Study ( CCSS ) riguardo al rischio di nati morti e di morte neonatale tra la progenie di uomini e donne sopravvissuti a tumore in età pediatrica.

I pazienti nel CCSS avevano meno di 21 anni al momento della diagnosi di tumore, e sono sopravvissuti per almeno 5 anni dopo la diagnosi.

Il trattamento chemioterapico e la dose di radiazioni pre-concepimento a carico di testicoli, ovaie, utero e ghiandola pituitaria sono state quantificate e correlate al rischio di nati morti e morte neonatale, mediante analisi di regressione di Poisson.

Tra i 1.148 uomini e le 1.657 donne sopravvissute a cancro in età pediatrica si sono verificate 4.946 gravidanze.

L’irradiazione dei testicoli ( 16 di 1270, pari all’1%; rischio relativo aggiustato 0.8; dose media 0.53 Gy ) e della ghiandola pituitaria ( 17 di 510, pari al 3%, RR=1.1 a più di 20.00 Gy; dose media 10.20 Gy per le donne ), e la chemioterapia con agenti alchilanti ( 26 su 1195 donne, pari al 2%, RR=0.9; 10 su 732 uomini, pari a 1%, RR=1.2 ) non risultano essere associate a un aumentato rischio di morte prenatale o neonatale.

L’irradiazione dell’utero e dell’ovaio ha aumentato significativamente il rischio di morte prenatale o neonatale a dosi superiori a 10.00 Gy ( 18%, 5 su 28, RR=9.1 ).

Qualora le ragazze siano state trattate prima del menarca, l’irradiazione dell’utero e dell’ovaio anche a basse dosi come 1.00-2.49 Gy ha aumentato significativamente il rischio di morte prenatale o neonatale ( 4%, 3 su 69, RR=4.7 ).

In conclusione, i risultati dello studio non sono a sostegno dei timori riguardo a cambiamenti genetici ereditabili che si manifestino con un aumentato rischio di morte prenatale o neonatale nella progenie di uomini esposti a irradiazione delle gonadi.
Tuttavia, l’irradiazione dell’utero e dell’ovaio ha portato gravi conseguenze alla progenie, dovute probabilmente a danni all’utero.
Per le donne sottoposte in fase pre-puberale ad alti dosaggi di radiazioni a livello pelvico, è consigliata una gestione attenta della gravidanza. ( Xagena2010 )

Signorello LB et al, Lancet 2010; 376: 624-630

Onco2010 Gyne2010 Pedia2010


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