Radiofarmaci per uso diagnostico: Scintimun
Ciascun flaconcino di Scintimun contiene 1 mg di Besilesomab. Il Besilesomab è un anticorpo monoclonale anti-granulociti ( BW 250/183 ) prodotto nelle cellule murine. Il radionuclide non fa parte del kit.
Scintimun è un medicinale solo per uso diagnostico, che trova impiego assieme ad altre modalità di diagnostica per immagini, per la localizzazione di infiammazioni / infezioni nelle ossa periferiche negli adulti con sospetta osteomielite.
Il Besilesomab è un’immunoglobulina murina di isotipo IgG1 che si lega specificamente con l'NCA-95 ( l’antigene non specifico cross-reattivo 95 ), un epitopo espresso sulla membrana cellulare dei granulociti e dei precursori dei granulociti. Il Besilesomab cross-reagisce con i tumori che esprimono l’antigene carcino-embrionico ( CEA ).
Il Besilesomab non ha effetti sull’attivazione del complemento, sulla funzione dei granulociti o sulle piastrine. Alle dosi di radioattività raccomandate, non produce alcun effetto farmacodinamico di rilevanza clinica.
In uno studio cross-over randomizzato che ha confrontato la lettura in cieco delle immagini ottenute con Scintimun e di quelle acquisite con i globuli bianchi marcati con 99mTc in 119 pazienti con sospetta osteomielite, il tasso di concordanza fra i due metodi è risultato pari all'83% ( limite inferiore dell'intervallo di confidenza del 95%: 80% ). Tuttavia, in base alla diagnosi dello sperimentatore dopo un mese di follow-up, Scintimun ha evidenziato una specificità leggermente inferiore ( 71.8% ) rispetto ai globuli bianchi marcati con 99mTc ( 79.5% ).
Non vi sono dati sufficienti sull'uso di Scintimun per la diagnosi dell'infezione del piede diabetico.
Proprietà farmacocinetiche
Le curve del tempo di concentrazione della radioattività nel sangue intero mostrano un decorso a due fasi che può essere suddiviso in una fase iniziale ( 0-2 ore ) e una fase successiva ( 5-24 ore ). In seguito alla correzione dovuta al decadimento del radionuclide, l'emivita calcolata per la fase iniziale è di 0.5 ore, mentre la fase successiva evidenzia un’emivita di eliminazione pari a 16 ore.
Sei ore dopo l’iniezione, l’1.5% circa di tutta la radioattività presente nell'organismo si riscontra nel fegato, mentre il 3% circa si trova nella milza. A distanza di ventiquattro ore dall’iniezione, tali percentuali di radioattività sono dell’1.6% nel fegato e del 2.3% nella milza.
La misurazione dei livelli di radioattività nelle urine dimostra che fino al 14% della radioattività somministrata viene escreta attraverso la milza nelle 24 ore successive all’iniezione. La bassa clearance renale della radioattività ( 0.2 l/h per un tasso di filtrazione glomerulare di circa 7 l/h ) indica che il rene non è la via principale di eliminazione del Besilesomab.
Accumuli insoliti non-patologici possono essere osservati nella milza ( fino al 6% dei pazienti ), nell'intestino ( fino al 4% dei pazienti ), nel fegato e nel midollo osseo ( fino al 3% dei pazienti ) e nella tiroide e nei reni ( fino al 2% dei pazienti ).
Posologia e modo di somministrazione
Scintimun deve essere utilizzato esclusivamente in strutture di medicina nucleare designate e deve essere manipolato solo da personale autorizzato.
Posologia - Adulti: la dose raccomandata di radioattività di Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab deve essere compresa fra 400 MBq e 800 MBq. Tale dose corrisponde alla somministrazione di 0.25-1 mg di Besilesomab; Anziani: non è necessario l’aggiustamento della dose; Insufficienza renale / epatica: non sono stati effettuati studi su pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. Tuttavia, data la natura della molecola e la breve emivita del Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab, per tali pazienti non è necessario un aggiustamento della dose; Popolazione pediatrica: Scintimun non è raccomandato per l'uso nei pazienti di età inferiore ai 18 anni a causa dell'insufficienza di dati relativi alla sicurezza e all'efficacia.
Metodo di somministrazione ed esame scintigrafico - Prima della somministrazione al paziente, questo medicinale deve essere ricostituito con il solvente fornito e successivamente radiomarcato con un'iniezione di sodio Pertecnetato ( 99mTc ) al fine di ottenere un'iniezione limpida e incolore di Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab. La soluzione radiomarcata deve essere somministrata per via endovenosa solo in singola dose.
Preparazione del paziente - Scintimun deve essere somministrato a pazienti idratati a sufficienza. Allo scopo di ottenere immagini della migliore qualità e ridurre l'esposizione della vescica alle radiazioni, i pazienti devono essere stimolati ad assumere quantità sufficienti di liquidi e a svuotare la vescica prima e dopo l'esame scintigrafico. L'acquisizione delle immagini deve cominciare da 3 a 6 ore dopo la somministrazione. Viene raccomandata una seconda acquisizione a distanza di 24 ore dalla prima iniezione. Le immagini possono essere acquisite mediante metodiche planari.
Controindicazioni
Scintimun è controindicato nell’ipersensibilità al principio attivo, ad altri anticorpi murini o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Scintimun non deve essere impiegato in caso di test positivo allo screening per l'anticorpo umano antimurino ( HAMA ).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Indicazioni per l'esame - Per tutti i pazienti, l'esposizione alle radiazioni deve essere giustificata dai risultati diagnostici attesi con la minima dose possibile di radiazioni. Si deve osservare un intervallo di almeno 2 giorni fra una eventuale precedente scintigrafia con altri agenti marcati con Tecnezio ( 99mTc ) e la somministrazione di Scintimun.
Interpretazione delle immagini acquisite con Scintimun - Attualmente non vi sono criteri per distinguere le infezioni e le infiammazioni mediante un esame di diagnostica per immagini con Scintimun. Le immagini ottenute con Scintimun devono essere interpretate nel contesto di altri appropriati esami anatomici e/o funzionali eseguiti con metodiche di diagnostica per immagini.
Sono disponibili solo dati limitati riguardo al legame del Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab con l'antigene carcinoembrionico ( CEA ) che esprime tumori in vivo. In vitro, il Besilesomab ha reazioni crociate con il CEA. Non si possono escludere risultati falsi positivi nei pazienti con tumori che esprimono CEA. I risultati falsi si possono ottenere in pazienti con malattie che coinvolgono difetti neutrofilici e in pazienti con carcinomi ematologici, compreso il mieloma.
Avvertenze generali - I prodotti radiofarmaceutici devono essere ricevuti, manipolati e somministrati solo da personale autorizzato in ambienti clinici designati. Ricezione, conservazione, manipolazione, trasferimento e smaltimento di questi prodotti sono sottoposti alle normative e/o adeguate autorizzazioni emesse dalle autorità competenti.
Avvertenze correlate agli eccipienti - Intolleranza al Fruttosio: Scintimun contiene Sorbitolo pertanto ai pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al Fruttosio non deve essere somministrato questo prodotto.
Una dose di questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio ( 23 mg ), pertanto è essenzialmente privo di sodio.
Altre avvertenze importanti - Anticorpi umani antimurini ( HAMA ): la somministrazione di anticorpi monoclonali antimurini può comportare lo sviluppo di anticorpi umani antimurini ( HAMA ). I pazienti che risultato positivi agli HAMA possono presentare un maggiore rischio di reazioni di ipersensibilità. Prima della somministrazione di Scintimun si consiglia di eseguire un’indagine sulla possibile precedente esposizione agli anticorpi monoclonali antimurini e di effettuare un test HAMA: un esito positivo costituirebbe una controindicazione per la somministrazione di Scintimun.
Uso ripetuto - I dati circa la somministrazione ripetuta di Scintimun sono molto limitati. Scintimun deve essere utilizzato solo una volta nel corso della vita di un paziente.
Reazioni di ipersensibilità - In seguito alla somministrazione del medicinale possono verificarsi reazioni anafilattiche o anafilattoidi. Strutture adeguate per la rianimazione cardiopolmonare e personale addestrato devono essere immediatamente disponibili nel caso in cui si verificassero reazioni avverse. Poiché non si possono escludere reazioni allergiche alla proteina murina, durante la somministrazione del prodotto devono essere tenuti disponibili trattamenti cardiovascolari, corticosteroidi e antistaminici.
Interazioni con altri farmaci e altre forme di interazione
Principi attivi che inibiscono l’infiammazione o influiscono sul sistema ematopoietico ( come gli antibiotici e i corticosteroidi ) possono provocare risultati falsi negativi. Pertanto tali sostanze non devono essere somministrate insieme o poco prima dell’iniezione di Scintimun.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili - Quando è necessario somministrare medicinali radioattivi a donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza. Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in gravidanza. In caso di dubbio è importante che l’esposizione alle radiazioni sia la minima necessaria per ottenere le informazioni cliniche richieste. Si deve sempre considerare la possibilità di metodi alternativi che non impieghino radiazioni ionizzanti.
Gravidanza - Scintimun è controindicato in gravidanza. I dati disponibili sono insufficienti per valutare gli effetti del prodotto somministrato durante la gravidanza. Non sono stati effettuati studi sulla riproduzione negli animali. Nelle donne in stato di gravidanza le metodiche che utilizzano radionuclidi espongono anche il feto a dosi di radiazioni. La dose rilasciata al feto varia in base alle fasi della gravidanza.
Allattamento - Non è noto se il prodotto sia escreto nel latte materno. Non si può escludere un rischio per il bambino allattato al seno. Prima di somministrare un medicinale radioattivo a una madre che allatta al seno si deve prendere in considerazione se l'indagine possa essere ragionevolmente rinviata fino al termine dell’allattamento e se sia stata fatta la scelta del radiofarmaco più adatto, tenendo conto della secrezione della radioattività nel latte materno. Se la somministrazione del medicinale radioattivo è ritenuta necessaria, l’allattamento al seno deve essere interrotto per tre giorni e il latte prodotto durante tale periodo deve essere gettato via. Questi tre giorni corrispondono a 10 emivite del Tecnezio ( 99mTc ) ( 60 ore ). Decorso tale periodo, la radioattività rimanente rappresenta circa 1/1000 della radioattività iniziale presente nell'organismo. Deve essere evitato anche un contatto stretto con il bambino per le prime 12 ore successive all’iniezione.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Alle dosi raccomandate di radioattività per le procedure diagnostiche, è improbabile che Scintimun abbia alcuna influenza sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari.
Effetti indesiderati
Nello studio clinico più recente in cui Scintimun è stato somministrato a 123 pazienti, la reazione avversa riportata più comunemente è stata lo sviluppo di anticorpi umani antimurini ( HAMA ) verificatosi nel 14% dei pazienti in seguito a una singola somministrazione ( 16 positivi su 116 testati a distanza di 1 e/o 3 mesi dalla somministrazione ).
Reazioni avverse in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le frequenze si basano su dati derivanti dallo studio clinico più recente e da studi osservazionali sulla sicurezza.
La frequenza elencata di seguito è definita mediante la seguente convenzione: molto comune ( maggiore o uguale a 1/10 ), comune ( da maggiore o uguale a 1/100, minore di 1/10 ); non comune ( da maggiore o uguale a 1/1000, minore di 1/100 ); raro ( da maggiore o uguale a 1/10.000, minore di 1/1.000 ).
Disturbi del sistema immunitario Non-comune: ipersensibilità, compresi angioedema, orticaria; Raro: reazione anafilattica / anafilattoide; - Patologie vascolari Comune: ipotensione; Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Raro: mialgia, artralgia; Esami diagnostici Molto comune: positività all’anticorpo umano antimurino.
Per tutti i pazienti, l’esposizione alle radiazioni deve essere giustificata dai risultati diagnostici attesi con la minima dose possibile di radiazioni. L'esposizione alle radiazioni ionizzanti è correlata all’induzione del cancro e potenzialmente all'insorgenza di difetti ereditari. Per le indagini diagnostiche di medicina nucleare la frequenza di tali reazioni avverse non è nota. In seguito alla somministrazione della dose massima raccomandata di radioattività di Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab pari a 800 MBq, la dose efficace è di circa 6.9 mSv.
Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. In caso di sovradosaggio di Tecnezio ( 99mTc ) Besilesomab, la dose di radiazioni somministrata al paziente deve essere ridotta aumentando il più possibile l’eliminazione del radionuclide mediante la diuresi forzata e la minzione frequente oltre che mediante la somministrazione di lassativi per favorire l’escrezione attraverso le feci. ( Xagena2011 )
Fonte: EMA, 2011
Diagno2011 Farma2011
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