Antigene prostatico specifico ultrasensibile dopo prostatectomia identifica in modo affidabile i pazienti che necessitano di radioterapia postoperatoria


L'integrazione dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) ultrasensibile con la sorveglianza nei pazienti ad alto rischio dopo prostatectomia radicale ottimizza potenzialmente il trattamento identificando correttamente ricorrenza, promuovendo una strategia di recupero precoce e riducendo al minimo il sovratrattamento.

È stata testata la potenza dell’antigene della prostata specifico ultrasensibile post-operatorio per individuare un eventuale fallimento biochimico.

Sono stati identificati 247 pazienti ad alto rischio, con un follow-up mediano di 44 mesi che hanno subito prostatectomia radicale dal 1991 al 2013.

Ogni paziente ha avuto estensione extraprostatica e/o un margine positivo.

La soglia di antigene prostatico specifico ultrasensibile era 0.01 ng/ml.

La recidiva biochimica convenzionale è stata definita come antigene prostatico specifico di 0.2 ng/ml o superiore.

Sono state effettuate analisi multivariate per confrontare i tassi di recidiva di antigene prostatico specifico ultrasensibile e recidiva biochimica convenzionale.

L'analisi di sensibilità ha rivelato che l'antigene specifico della prostata ultrasensibile di 0.03 ng/ml o superiore è stata la soglia ottimale per identificare le recidive.

Un primo valore ultrasensibile post-operatorio di 0.03 ng/ml o superiore, il grado Gleason, lo stadio T, l’antigene prostatico specifico iniziale e lo stato dei margini hanno previsto la recidiva biochimica convenzionale.

All'analisi multivariata solo un primo valore ultrasensibile post-operatorio di 0.03 ng/ml o superiore, il grado Gleason e lo stadio T hanno predetto in modo indipendente la recidiva biochimica convenzionale.

Un primo valore postoperatorio di antigene prostatico specifico ultrasensibile di 0.03 ng/ml o superiore ha conferito il più alto rischio ( hazard ratio, HR=8.5, P minore di 0.0001 ) e ha identificato la recidiva biochimica convenzionale con una maggiore sensibilità rispetto al primo antigene prostatico specifico convenzionale non-rilevabile ( 70% vs 46% ).

Qualsiasi valore di PSA postoperatorio di 0.03 ng/ml o superiore ha individuato tutti i fallimenti mancati dal primo valore post-operatorio ( 100% di sensibilità ) con precisione ( 96% di specificità ).

La definizione di fallimento a un valore ultrasensibile di 0.03 ng/ml o superiore ha prodotto un vantaggio mediano nei tempi di 18 mesi ( media 24 ) sulla definizione convenzionale di antigene prostatico specifico di 0.2 ng/ml o superiore.

In conclusione, l’antigene prostatico specifico ultrasensibile 0.03 ng/ml o superiore è un fattore indipendente che identifica la recidiva biochimica con maggiore precisione rispetto a eventuali fattori di rischio tradizionali e conferisce un vantaggio significativo in termini di tempo.
Questo fattore consente di prendere decisioni sui tempi e sull'indicazione per la radioterapia post-operatoria in pazienti ad alto rischio dopo prostatectomia radicale. ( Xagena2015 )

Kang JJ et al, J Urology 2015; 193; 1532-1538

Uro2015 Onco2015 Chiru2015 Diagno2015



Indietro

Altri articoli

L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


La radioterapia corporea ablativa stereotassica ( SABR ) è una nuova alternativa non-invasiva per i pazienti con tumore renale primario...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La mucosite orale ( OM ) è una tossicità debilitante comune associata alla radioterapia ( RT ) per i tumori...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


ARTO è uno studio clinico multicentrico randomizzato di fase II che ha valutato il beneficio dell'aggiunta della radioterapia stereotassica corporea...


I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...


Il sequenziamento della terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) con la radioterapia ( RT ) può influenzare gli esiti...