Chemioradioterapia pre-operatoria per cancro esofageo o giunzionale


Il ruolo della chemioradioterapia neoadiuvante nel trattamento di pazienti con carcinoma esofageo o della giunzione esofagogastrica non è ben stabilito.

Uno studio ha confrontato la chemioradioterapia seguita da chirurgia con la sola chirurgia in questa popolazione di pazienti.

Pazienti con tumori resecabili sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere la sola chirurgia o una somministrazione settimanale di Carboplatino ( Paraplatin ) ( dosi titolate per raggiungere un’area sotto la curva di 2 mg per millilitro per minuto ) e Paclitaxel ( Taxol ) ( 50 mg per metro quadro di area di superficie corporea ) per 5 settimane e radioterapia concomitante ( 41.4 Gy in 23 frazioni, 5 giorni alla settimana ), seguita da chirurgia.

Nel periodo 2004-2008, sono stati arruolati 368 pazienti, 366 dei quali sono stati inclusi nella analisi: 275 ( 75% ) avevano adenocarcinoma, 84 ( 23% ) carcinoma a cellule squamose e 7 ( 2% ) carcinoma indifferenziato a grandi cellule.

Dei 366 pazienti, 178 sono stati assegnati in maniera casuale a chemioradioterapia seguita da chirurgia e 188 alla sola chirurgia.

I più comuni effetti tossici ematologici maggiori nel gruppo chemioradioterapia - chirurgia sono stati leucopenia ( 6% ) e neutropenia ( 2% ); i più comuni effetti tossici maggiori non-ematologici sono stati anoressia ( 5% ) e fatigue ( 3% ).

La resezione completa senza tumore entro 1 mm dei margini di resezione ( R0 ) è stata ottenuta per il 92% dei pazienti per il gruppo chemioradioterapia - chirurgia versus 69% nel gruppo chirurgia ( P inferiore a 0.001 ).

Una risposta patologica completa è stata raggiunta in 47 dei 161 pazienti ( 29% ) sottoposti a resezione dopo chemioradioterapia.

Le complicanze post-operatorie sono risultate simili nei due gruppi di trattamento e la mortalità in ospedale è stata del 4% in entrambi i gruppi.

La sopravvivenza generale mediana è stata di 49.4 mesi nel gruppo chemioradioterapia - chirurgia versus 24.0 mesi nel gruppo chirurgia.

La sopravivenza generale è risultata significativamente migliore nel gruppo chemioradioterapia - chirurgia ( hazard ratio, HR=0.657; P=0.003 ).

In conclusione, la chemioradioterapia pre-operatoria ha migliorato la sopravvivenza in pazienti con tumore dell’esofago o della giunzione esofagogastrica potenzialmente curabile.
Questo regime è risultato associato a tassi accettabili di eventi avversi. ( Xagena2012 )

van Hagen P et al, N Engl J Med 2012; 366: 2074-2084

Onco2012 Gastro2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


La radioterapia corporea ablativa stereotassica ( SABR ) è una nuova alternativa non-invasiva per i pazienti con tumore renale primario...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La mucosite orale ( OM ) è una tossicità debilitante comune associata alla radioterapia ( RT ) per i tumori...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


ARTO è uno studio clinico multicentrico randomizzato di fase II che ha valutato il beneficio dell'aggiunta della radioterapia stereotassica corporea...


I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...


Il sequenziamento della terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) con la radioterapia ( RT ) può influenzare gli esiti...