Il ruolo di PD-L1 nella risposta alla radioterapia e nella prognosi del carcinoma esofageo a cellule squamose in relazione a IL-6 e immunosoppressione delle cellule T


Uno studio clinico è stato condotto allo scopo di valutare il ruolo del ligando 1 del recettore della morte programmata-1 ( PD-L1 ) nel carcinoma esofageo a cellule squamose ( ESCC ) e la sua associazione con IL-6 e la risposta alla radioterapia.

Sono stati presi in esame in modo retrospettivo 162 pazienti con carcinoma esofageo a cellule squamose, esaminando la correlazione tra i livelli di PD-L1 ed i risultati clinici dei pazienti affetti da cancro esofageo.

Nello studio sono state inoltre condotte sperimentazioni sulle linee cellulari umane CE81T e TE2 di carcinoma esofageo squamoso al fine di studiare il ruolo di PD-L1 sulla funzionalità delle cellule T e la risposta a trattamento radioterapico.

Lo studio ha evidenziato che l'espressione di PD-L1 era significativamente più alta nei campioni di cellule tumorali esofagee rispetto all'epitelio non-maligno.

La colorazione di PD-L1 è risultata positivamente legata allo stadio clinico T4 ( P = 0.004 ), allo sviluppo di metastasi linfonodali ( P = 0.012 ) e ad più alto tasso di fallimento loco-regionale ( P = 0.0001 ).

La frequenza di immunoreattività di PD-L1 è risultata significativamente più alta nei campioni di cancro esofageo IL-6-positivi.
E' stato inoltre osservato che l'inibizione in vitro della segnalazione mediata da IL-6 si rifletteva in una down-regulation di PD-L1.

PD-L1 rappresenta un significativo fattore predittivo per una scarsa risposta al trattamento e una minore sopravvivenza.

Come dimostrato attraverso esperimenti in vitro, l'irradiazione aumenta l'espressione di PD-L1 nelle cellule umane di cancro esofageo.
L'inibizione delle funzioni delle cellule T, fra cui proliferazione e citotossicità nei confronti delle cellule tumorali, potrebbe essere il meccanismo responsabile del ruolo di PD-L1 nella risposta alla radioterapia.

In conclusione, l'espressione di PD-L1 è un fattore importante nel determinare la risposta al trattamento radioterapico e potrebbe prevedere la prognosi di pazienti con carcinoma esofageo a cellule squamose.
Alla luce dei risultati ottenuti, un trattamento immunoterapico in grado di inibire la segnalazione mediata da PD-L1 si prefigura come una potenziale strategia per il trattamento del carcinoma esofageo a cellule squamose. ( Xagena2016 )

Chen MF et al, Oncotarget 2016; doi: 10.18632/oncotarget.6861

Onco2016 Gastro2016



Indietro

Altri articoli

L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


La radioterapia corporea ablativa stereotassica ( SABR ) è una nuova alternativa non-invasiva per i pazienti con tumore renale primario...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La mucosite orale ( OM ) è una tossicità debilitante comune associata alla radioterapia ( RT ) per i tumori...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


ARTO è uno studio clinico multicentrico randomizzato di fase II che ha valutato il beneficio dell'aggiunta della radioterapia stereotassica corporea...


I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...


Il sequenziamento della terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) con la radioterapia ( RT ) può influenzare gli esiti...