Radioterapia con fascio di protoni e concomitante chemioterapia per cancro al polmone non-a-piccole cellule non-resecabile in stadio III


La radioterapia a fascio di protoni ( PBT ) ha il potenziale per ridurre gli effetti tossici nella gestione definitiva del tumore del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato, ma mancano dati prospettici a lungo termine.

Sono stati riportati i risultati finali ( a 5 anni ) di uno studio prospettico che ha valutato la chemioterapia concomitante e la radioterapia a fascio di protoni ad alte dosi per trattare il tumore NSCLC in stadio III non-resecabile.
Nello studio in aperto, a gruppo singolo, con follow-up mediano di 27.3 mesi per tutti i pazienti e 79.6 mesi per i sopravvissuti, sono stati arruolati e analizzati 64 pazienti; i criteri di inclusione erano tumore NSCLC in stadio IIIA/IIIB non-resecabile confermato, performance status Karnofsky da 70 a 100 e perdita di peso 6-mesi prediagnosi non-superiore al 10%.
La stadiazione ha utilizzato la tomografia ad emissione di positroni e/o la tomografia computerizzata.
E' stata consentita la chemioterapia di induzione.

È stata eseguita la chemioterapia concomitante ( Carboplatino - Paclitaxel ) e la radioterapia a fascio di protoni passivamente diffusa ( 74-Gy efficacia biologica relativa ) in tutti i pazienti.

I principali esiti erano: sopravvivenza globale ( OS ), sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), metastasi a distanza e recidiva locoregionale.
I modelli di fallimento del trattamento sono stati classificati come locali / regionali o distanti.
Gli effetti tossici acuti e tardivi sono stati assegnati in modo prospettico utilizzando i CTCAE, versione 3.0.

Su 64 pazienti ( 22 donne, 34%, età mediana 70 anni, stadio IIIA, 30, 47%; IIIB, 34, 53% ), 17 ( 27% ) erano vivi all'ultimo follow-up.

La sopravvivenza mediana globale è stata pari a 26.5 mesi ( OS a 5 anni, 29% ). 
La sopravvivenza libera da progressione a 5 anni è stata del 22%; le metastasi a distanza a 5 anni e la recidiva locoregionale sono state del 54% ( n=36 ) e del 28% ( n=22 ), rispettivamente.

I fallimenti del trattamento sono stati in gran parte distanti ( 31 pazienti, 48% ), con bassi tassi di recidive locali ( 10, 16% ) e regionali ( 9, 14% ).

I tassi di esofagite acuta di grado 2 e 3 sono stati 18 ( 28% ) e 5 ( 8% ), rispettivamente. La polmonite acuta di grado 2 si è verificata in 1 paziente ( 2% ).
Gli effetti tossici tardivi sono stati rari: 1 paziente ( 2% ) ha sviluppato una stenosi esofagea ( grado 2 ) e 1 ( 2% ) esofagite di grado 4.
La polmonite tardiva di grado 2 e 3 si è verificata rispettivamente in 10 ( 16% ) e 8 pazienti ( 12% ).
2 pazienti ( 3% ) hanno sviluppato una stenosi bronchiale ( grado 2 ) e 1 ( 2% ) una fistola bronchiale di grado 4.
Non sono stati rilevati effetti tossici acuti o tardivi di grado 5.

In conclusione, la chemioterapia e la radioterapia a fascio di protoni, concomitanti, per trattare il tumore del polmone non-a-piccole cellule, inoperabile, offrono promettenti esiti clinici e tassi di effetti tossici rispetto ai dati storici della terapia fotonica.
È ancora necessaria una ulteriore ottimizzazione della terapia protonica, in particolare la terapia protonica a intensità modulata. ( Xagena2017 )

Chang JY et al, JAMA Oncol 2017; 3(8):e172032. doi:10.1001/jamaoncol.2017.2032

Pneumo2017 Onco2017



Indietro

Altri articoli

L'incidenza delle metastasi cerebrali è in aumento nei pazienti con tumore mammario metastatico. Sono urgentemente necessari trattamenti per estendere il...


Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


La radioterapia corporea ablativa stereotassica ( SABR ) è una nuova alternativa non-invasiva per i pazienti con tumore renale primario...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La mucosite orale ( OM ) è una tossicità debilitante comune associata alla radioterapia ( RT ) per i tumori...


La chemioterapia di induzione più chemioradioterapia concomitante è raccomandata per il carcinoma nasofaringeo avanzato a livello locoregionale, ma è associata...


Gli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) hanno dimostrato tassi di risposta notevoli nel linfoma di Hodgkin ( HL...


ARTO è uno studio clinico multicentrico randomizzato di fase II che ha valutato il beneficio dell'aggiunta della radioterapia stereotassica corporea...


I pazienti con carcinoma nasofaringeo N2-3 hanno un alto rischio di insuccesso del trattamento nonostante l'attuale pratica di utilizzo di...


Il sequenziamento della terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) con la radioterapia ( RT ) può influenzare gli esiti...