Ruolo del frazionamento della dose in radioterapia nei tumori della testa e del collo


Lo studio MARCH ( Meta-Analysis of Radiotherapy in squamous cell Carcinomas of Head and neck ) ha dimostrato che la radioterapia con frazionamento alterato è associata a una sopravvivenza generale e libera da progressione migliore rispetto alla radioterapia convenzionale, con la radioterapia iperfrazionata che mostra il maggiore beneficio.
Questo aggiornamento mira a confermare e spiegare la superiorità della radioterapia iperfrazionata rispetto ad altri regimi di radioterapia con frazionamento alterato e a valutare il beneficio del frazionamento alterato nel contesto della chemioterapia concomitante con l'inclusione di nuovi studi.

Per questa meta-analisi aggiornata, è stata confrontata la radioterapia di frazionamento convenzionale primaria o postoperatoria rispetto alla radioterapia con frazionamento alterato ( confronto 1 ) o la radioterapia di frazionamento convenzionale più chemioterapia concomitante rispetto alla sola radioterapia con frazionamento alterato ( confronto 2 ).

Gli studi eleggibili dovevano includere pazienti con carcinoma a cellule squamose non-metastatico di cavo orale, orofaringe, ipofaringe o laringe sottoposti a trattamento curativo di prima linea. Sono state esclusi gli studi comprendenti un gruppo di controllo di radioterapia non convenzionale, con ricerca sulla radioterapia ipofrazionata o che includevano principalmente carcinomi rinofaringei.

Gli studi sono state raggruppati in tre tipi di frazionamento alterato: iperfrazionato, moderatamente accelerato e molto accelerato.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale.

Il confronto 1 ( radioterapia con frazionamento convenzionale vs radioterapia con frazionamento alterato ) ha incluso 33 studi clinici e 11.423 pazienti.
La radioterapia con frazionamento alterato è risultata associata a un beneficio significativo sulla sopravvivenza globale ( hazard ratio, HR=0.94, P=0.0033 ), con una differenza assoluta a 5 anni di 3.1% e a 10 anni di 1.2%.
È stata trovata una interazione significativa ( P=0.051 ) tra il tipo di frazionamento e l'effetto del trattamento, dato che il beneficio di sopravvivenza globale è stato limitato al gruppo iperfrazionato ( HR=0.83 ), con differenze assolute a 5 anni di 8.1% e a 10 anni di 3.9%.

Il confronto 2 ( radioterapia con frazionamento convenzionale più chemioterapia concomitante rispetto alla sola radioterapia con frazionamento alterato ) ha compreso 5 studi e 986 pazienti.
La sopravvivenza globale era significativamente peggiore con la radioterapia con frazionamento alterato rispetto alla chemioradioterapia concomitante ( HR=1.22, P=0.0098 ), con differenze assolute a 5 anni di -5.8% e a 10 anni di -5.1%.

Questo aggiornamento ha confermato, con più pazienti e un follow-up più lungo rispetto alla prima versione di MARCH, che la radioterapia iperfrazionata è, insieme alla chemioradioterapia concomitante, uno standard di cura per il trattamento dei tumori a cellule squamose della testa e del collo localmente avanzati.
Il confronto tra radioterapia iperfrazionata e chemioradioterapia concomitante rimane da esaminare in modo specifico. ( Xagena2017 )

Lacas B et al, Lancet Oncology 2017; 18: 1221-1237

Onco2017 Neuro2017


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