Tecemotide versus placebo dopo chemioradioterapia per carcinoma polmonare non-a-piccole cellule di stadio III


Mancano terapie di mantenimento efficaci dopo la chemioradioterapia per il carcinoma polmonare.

È stato condotto uno studio per valutare se l’immunoterapia per l’antigene specifico MUC1 con Tecemotide ( L-BLP25 ) riesca a migliorare la sopravvivenza in pazienti con carcinoma polmonare non –a-piccole cellule non-resecabile di stadio III quando somministrato come terapia di mantenimento dopo la chemioradiazione.

Lo studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco e di fase 3, START, ha reclutato pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule di stadio III e non-resecabile che avevano completato la chemioradioterapia entro una finestra di 4-12 settimane prima della randomizzazione e avevano ricevuto conferma di malattia stabile o risposta oggettiva.

I pazienti sono stati stratificati in base allo stadio ( IIIA vs IIIB ), alla risposta alla chemioradioterapia ( malattia stabile vs risposta oggettiva ), somministrazione della chemioradioterapia ( concomitante vs sequenziale ) e regione, e sono stati assegnati in maniera casuale ( in doppio cieco e in un rapporto 2:1 ) a Tecemotide oppure a placebo.

Le iniezioni di Tecemotide ( 806 mcg lipopeptide ) oppure di placebo sono state effettuate ogni settimana per 8 settimane e in seguito ogni 6 settimane fino alla progressione della malattia o all’abbandono dello studio.

Ciclofosfamide 300 mg/m2 ( prima di Tecemotide ) o soluzione salina ( prima di placebo ) sono state somministrati una volta prima della prima somministrazione del farmaco in studio.

L’endpoint primario era la sopravvivenza generale in una popolazione per intention-to-treat modificata.

Nel periodo 2007-2011, 1513 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale ai trattamenti ( 1006 a Tecemotide e 507 a placebo ).

In totale, 274 pazienti sono stati esclusi dall’analisi primaria, e ciò ha portato all’analisi di 829 pazienti nel gruppo Tecemotide e 410 nel gruppo placebo nella popolazione per intention-to-treat modificata.

La sopravvivenza generale mediana è stata di 25.6 mesi con Tecemotide versus 22.3 mesi con placebo ( hazard ratio, HR aggiustato 0.88; p=0.123 ).

Nei pazienti che avevano ricevuto in precedenza chemioradioterapia concomitante, la sopravvivenza generale mediana per i 538 ( 65% ) dei 829 pazienti assegnati a Tecemotide è stata di 30.8 mesi rispetto a 20.6 mesi per i 268 ( 65% ) su 410 pazienti assegnati a placebo ( HR aggiustato 0.78; p=0.016 ).

Nei pazienti che avevano ricevuto in precedenza chemioradioterapia sequenziale, la sopravvivenza generale non ha mostrato differenze tra i 291 ( 35% ) pazienti nel gruppo Tecemotide e i 142 ( 35% ) nel gruppo placebo ( 19.4 mesi vs 24.6 mesi, rispettivamente; HR aggiustato 1.12; p=0.38 ).

Gli eventi avversi di grado 3-4 osservati con una frequenza superiore al 2% con Tecemotide sono stati dispnea ( 49 [ 5% ] su 1024 pazienti nel gruppo Tecemotide vs 21 [ 4% ] su 477 pazienti nel gruppo placebo ), metastasi al sistema nervoso centrale ( 29 [ 3% ] vs 6 [ 1% ] ) e polmonite ( 23 [ 2% ] vs 12 [ 3% ] ).

Eventi avversi gravi con frequenza superiore al 2% con Tecemotide sono stati polmonite ( 30 [ 3% ] nel gruppo Tecemotide vs 14 [ 3% ] nel gruppo placebo ), dispnea ( 29 [ 3% ] vs 13 [ 3% ] ) e metastasi al sistema nervoso centrale ( 32 [ 3% ] vs 9 [ 2% ] ).

Gli eventi avversi gravi immuno-correlati non hanno mostrato differenze tra i gruppi.

In conclusione, non sono state osservate differenze significative nella sopravvivenza generale con la somministrazione di Tecemotide dopo chemioradioterapia rispetto a placebo per tutti i pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule non-resecabile e di stadio III.
Tuttavia, Tecemotide potrebbe avere un ruolo per i pazienti che hanno in precedenza ricevuto chemioradioterapia concomitante. ( Xagena2014 )

Butts C et al, Lancet Oncol 2014; 15: 59-68

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