L’uso di beta-bloccanti è associato a miglioramento della sopravvivenza libera da recidiva nelle pazienti con carcinoma mammario triplo negativo


È stato condotto uno studio per esaminare l’associazione tra assunzione di beta-bloccante, tassi di risposta patologica completa ed esiti di sopravvivenza nei pazienti con tumore alla mammella trattati con chemioterapia neoadiuvante.

Sono stati rivisti in modo retrospettivo 1413 pazienti con carcinoma alla mammella che hanno ricevuto chemioterapia neoadiuvante tra il 1995 e il 2007.

Le pazienti che assumevano beta bloccanti all’inizio della terapia neoadiuvante sono state confrontate con pazienti che non assumevano tali farmaci.

Le pazienti che facevano uso di beta-bloccanti ( n=102 ) sono state confrontate con pazienti ( n=1311 ) che non ne facevano uso.

I pazienti trattati con beta-bloccanti tendevano ad essere più anziani e obesi ( P inferiori a 0.001 ).

La proporzione di risposta patologica completa non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi ( P=0.48 ).

Dopo aggiustamento per età, razza, stadio, grado, status del recettore, invasione linfovascolare, indice di massa corporea, diabete mellito, ipertensione e uso di Ace inibitori, l’assunzione di beta bloccanti è risultata associata a una sopravvivenza libera da recidiva ( hazard ratio [ HR ], 0.52 ), ma non a una sopravvivenza generale ( P=0.09 ) significativamente migliore.

Tra le pazienti con cancro alla mammella triplo negativo ( n=377 ), l’assunzione di beta-bloccanti è risultata associata a un miglioramento della sopravvivenza libera da recidiva ( HR=0.30; P=0.027 ), ma non della sopravvivenza generale ( HR=0.35; P=0.05 ).

In conclusione, in questo studio, l’assunzione di beta-bloccanti è risultata associata a miglioramento nella sopravvivenza libera da recidiva in tutte le pazienti con tumore alla mammella e nelle pazienti con carcinoma mammario triplo negativo.
Sono necessari ulteriori studi per valutare i potenziali benefici del blocco beta-adrenergico sulla ricorrenza di carcinoma mammario con un focus sulla malattia triplo negativa. ( Xagena2011 )

Melhem-Bertrandt A et al, J Clin Oncol 2011; 29: 2645-2652


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