Rituximab nella neuropatia periferica crioglobulinemica
La crioglobulinemia mista di tipo II è sostenuta da una produzione oligoclonale di IgM ( immunoglobulina M ) ad attività reumatoide, e può essere associata a manifestazioni renali, cutanee, reumatologiche o neurologiche.
La neuropatia periferica è una delle principali cause di morbilità nella crioglobulinemia mista associata al virus dell’epatite C, ed è spesso refrattaria a qualsiasi trattamento.
Rituximab ( Mabthera, Rituxan ) induce una selettiva deplezione di cellule B producenti IgM; sia case report riguardanti la polineuropatia associata a IgM monoclonale sia studi su piccole serie di pazienti con crioglobulinemia mista resistente all’Interferone alfa, hanno indicato che il farmaco può produrre benefici.
Lo studio, compiuto presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, ha riguardato 13 pazienti con polineuropatia associata a crioglobulinemia mista di tipo II.
Rituximab è stato somministrato per via endovenosa al dosaggio di 375 mg/m2 nei giorni 1, 8, 15 e 22. Due ulteriori dosi sono state date 1 mese e 2 mesi dopo.
Non è stato somministrato nessun altro farmaco immunosoppressivo. La risposta è stata valutata esaminando i cambiamenti della condizione neurologica, degli indici elettromiografici e dei parametri di laboratorio nell’arco di 12 mesi.
I sintomi sensoriali sono scomparsi o sono migliorati dopo trattamento.
È stato riscontrato un significativo miglioramento del punteggio della disabilità da neuropatia.
La carica virale non si è modificata in modo significativo. Gli effetti indesiderati sono stati trascurabili.
In questo studio prospettico in aperto, Rituximab è apparso essere efficace e sicuro nel trattamento dei pazienti con neuropatia associata a crioglobulinemia di tipo II. ( Xagena2009 )
Cavallo R et al, J Neurol 2009; Epub ahead of print
Neuro2009 Reuma2009 Farma2009
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