Combinazione di Sorafenib e Dacarbazina nei pazienti con melanoma in stadio avanzato
Uno studio clinico di fase II ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Sorafenib ( Nexavar ) e Dacarbazina ( Deticene ) nei pazienti con melanoma allo stadio avanzato.
Lo studio multicentrico, randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, ha coinvolto pazienti con melanoma di stadio III ( non-operabile ) o di stadio IV non-sottoposti in precedenza a chemioterapia.
Sono stati coinvolti 101 pazienti che hanno ricevuto placebo e Dacarbazina ( n = 50 ) oppure Sorafenib e Dacarbazina ( n = 51 ).
Al giorno 1 di un ciclo di 21 giorni è stato somministrato ai pazienti Dacarbazina per via endovenosa 1.000 mg/m(2) per un massimo di 16 cicli.
Sorafenib ( 400 mg ) o placebo sono stati somministrati per via orale in modo continuo due volte al giorno.
L’endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione, mentre gli endpoint secondari e terziari includevano il tempo alla progressione, il tasso di risposta e la sopravvivenza generale.
La sopravvivenza libera da progressione, mediana, è stata di 21.1 settimane nel braccio Sorafenib - Dacarbazina e di 11.7 settimane in quello Dacarbazina - placebo ( hazard ratio [ HR ] 0.665; P = 0.068 ).
Sono stati riscontrati miglioramenti significativi nei tassi di sopravvivenza libera da progressione a 6 e a 9 mesi e nel tempo alla progressione ( valore mediano 21.1 vs 11.7 settimane; HR 0.619 ) a favore del braccio Sorafenib - Dacarbazina.
Non sono state osservate differenze nella sopravvivenza generale ( valore mediano 51.3 v 45.6 settimane nel gruppo placebo - Dacarbazina e Sorafenib - Dacarbazina, rispettivamente; HR 1.022 ).
Il regime terapeutico è stato ben tollerato e il profilo di tossicità è risultato gestibile.
In conclusione, il regime Sorafenib - Dacarbazina è risultato ben tollerato nei pazienti con melanoma allo stadio avanzato e ha portato ad un incoraggiante miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione. ( Xagena2008 )
McDermott D F et al, J Clin Oncol 2008; 26: 2178-2185
Onco2008 Farma2008 Dermo2008
Indietro
Altri articoli
Mantenimento con Sorafenib dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche nei pazienti con leucemia mieloide acuta FLT3-ITD
Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...
Camrelizumab più Rivoceranib versus Sorafenib come terapia di prima linea per il carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio CARES-310
È stato dimostrato che l’immunoterapia con inibitori del checkpoint immunitario combinati con un inibitore della tirosina-chinasi ( TKI ) anti-angiogenico...
Sorafenib aggiunto a Cladribina, Citarabina ad alte dosi, fattore di crescita granulocitario e Mitoxantrone nella leucemia mieloide acuta non-trattata
L'inibitore multichinasi Sorafenib ( Nexavar ) migliora la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) se utilizzato negli adulti con...
Nivolumab versus Sorafenib nel carcinoma epatocellulare avanzato: studio CheckMate 459
Nello studio CheckMate 040 di fase 1-2, Nivolumab ( Opdivo ) in monoterapia ha mostrato risposte durature, sicurezza gestibile e...
Cabozantinib più Atezolizumab versus Sorafenib per il carcinoma epatocellulare avanzato: studio COSMIC-312
Cabozantinib ( Cabometyx ) ha mostrato attività clinica in combinazione con inibitori del checkpoint nei tumori solidi. Lo studio COSMIC-312...
Chemioterapia per infusione arteriosa a base di Oxaliplatino più Fluorouracile rispetto a Sorafenib nel carcinoma epatocellulare avanzato: studio FOHAIC-1
La chemioterapia per infusione arteriosa epatica interventistica di Fluorouracile, Leucovorina e Oxaliplatino ( HAIC-FO ) ha mostrato un profilo di...
Atezolizumab più Bevacizumab rispetto a Sorafenib nei pazienti con carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio IMbrave150
È importante comprendere l'esperienza dei pazienti riguardo al trattamento del cancro. Sono stati valutati gli esiti riportati dai pazienti (...
Donafenib versus Sorafenib nel trattamento di prima linea del carcinoma epatocellulare non-resecabile o metastatico
Donafenib, un nuovo inibitore multichinasico e un derivato deuterato del Sorafenib ( Nexavar ), ha mostrato efficacia negli studi di...
Sintilimab più un biosimilare di Bevacizumab rispetto a Sorafenib nel carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio ORIENT-32
La Cina ha un alto carico di carcinoma epatocellulare e l'infezione da virus dell'epatite B ( HBV ) è il...
Lenvatinib versus Sorafenib per il trattamento di prima linea del carcinoma epatocellulare non-resecabile
Il carcinoma epatocellulare è la terza causa di morte per cancro nel mondo. La conservazione della qualità di vita correlata...