Sorafenib e Sunitinib nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio avanzato
Nonostante l’ottimizzazione dei regimi chemioterapici, gli esiti del trattamento per il carcinoma del polmone non a piccole cellule ( NSCLC ) di stadio avanzato sono ancora considerati insoddisfacenti.
Numerosi farmaci ad azione mirata sono stati valutati nel trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule, ma, ad oggi, solo pochi di questi nuovi farmaci hanno un impatto sul decorso naturale della malattia.
Una delle ragioni principali del fallimento terapeutico, incontrato da diversi studi clinici che hanno impiegato terapie mirate per il tumore del polmone, è l’esistenza di diverse vie di trasduzione del segnale che portano ad eventi neoplastici.
Sorafenib ( Nexavar ) e Sunitinib ( Sutent ) sono due inibitori multitarget della tirosin chinasi.
Sorafenib è un inibitore multichinasico che inibisce C-RAF e B-RAF, ed ha come bersaglio la famiglia dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGFR-2 and VEGFR-3 ) e la famiglia dei recettori del fattore di crescita derivato dalle piastrine ( PDGFR-beta e recettore del fattore delle cellule staminali KIT ).
Sunitinib è un inibitore multitarget di PDGFR, KIT, tirosin chinasi 3 fms-simile e VEGFR.
Le chinasi, inibite da Sorafenib e Sunitinib, regolano in maniera diretta o indiretta la crescita tumorale, la sopravvivenza e l’angiogenesi.
Sorafenib e Sunitinib sono stati approvati dall’FDA ( Food and Drug Administration ) per il trattamento del carcinoma renale metastatico.
Sunitinib è anche stato approvato per il trattamento dei tumori stremali gastrointestinali.
I dati preclinici e studi clinici di fase II ne suggeriscono l’efficacia anche nel tumore polmonare non a piccole cellule di stadio avanzato. ( Xagena2007 )
Gridelli C. et al., Oncologist 2007; 12: 191-200
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