L'analisi dei dati aggregati di 4 studi CheckMate ha mostrato un aumento di tre volte della sopravvivenza globale con Nivolumab nel tumore al polmone non-a-piccole cellule in fase avanzata
Una analisi aggregata di 4 studi CheckMate ha mostrato che Nivolumab ( Opdivo ) può avere un beneficio di sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) avanzato, precedentemente trattato, con una sopravvivenza globale a 4 anni stimata del 14%.
Tra i pazienti con una espressione di PD-L1 di almeno l'1%, la sopravvivenza a 4 anni è migliorata al 19% e tra quelli con una espressione di PD-L1 inferiore all'1%, la sopravvivenza a 4 anni è stata dell'11%.
In particolare, la stima più recente della percentuale di pazienti vivi a 5 anni dalla diagnosi di carcinoma polmonare metastatico negli Stati Uniti è del 5% per il periodo 2008-2015, che ha ampiamente preceduto la disponibilità della immunoterapia per il carcinoma polmonare.
I risultati dell'analisi hanno indicato che i successivi aggiornamenti delle statistiche generali sulla sopravvivenza potrebbero mostrare miglioramenti sostanziali nella sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con questa malattia.
L'analisi ha incluso i dati degli studi CheckMate 017, 057, 063 e 003.
CheckMate 017 e 057 hanno confrontato Nivolumab e Docetaxel. In CheckMate 017 e 057, la sopravvivenza globale a 4 anni è stata del 14% nei pazienti assegnati a Nivolumab rispetto al 5% per quelli assegnati a ricevere Docetaxel.
E' stata anche condotta una analisi storica della sopravvivenza successiva alla risposta a 6 mesi a Nivolumab o a Docetaxel.
La sopravvivenza dopo la risposta a 6 mesi è risultata più lunga rispetto alla sopravvivenza dopo progressione della malattia a 6 mesi sia per Nivolumab ( hazard ratio [ HR ] per la sopravvivenza globale, 0.18; intervallo di confidenza al 95% [ IC ], 0.12-0.27 ) sia per Docetaxel ( HR, 0.43; IC al 95%, 0.29-0.65 ).
Un beneficio di sopravvivenza in caso di risposta è stato mantenuto anche dopo la perdita della risposta. Nei pazienti trattati con Nivolumab con progressione della malattia, quelli che avevano avuto una precedente risposta completa o parziale avevano la sopravvivenza post-progressione complessivamente più lunga.
Un più piccolo beneficio di sopravvivenza post-progressione è stato notato nei pazienti con progressione della malattia dopo il raggiungimento iniziale di malattia stabile.
Dai dati è emerso un aumento di 3 volte del tasso di sopravvivenza a 5 anni. ( Xagena2019 )
Fonte: Lancet Oncology, 2019
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