Nivolumab, Nivolumab - Ipilimumab e inibitori della tirosin-chinasi di VEGFR come trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule chiare metastatico: studio BIONIKK
In precedenza era stato riportato un classificatore di espressione genica a 35 geni in grado di identificare quattro gruppi di carcinoma a cellule chiare ( da ccrcc1 a ccrcc4 ) con diversi microambienti tumorali e sensibilità a Sunitinib ( Sutent ) nel carcinoma renale metastatico a cellule chiare.
I profili di efficacia potrebbero differire con Nivolumab e Nivolumab ( Opdivo ) - Ipilimumab ( Yervoy ).
Sono state valutate l'efficacia del trattamento e la tollerabilità di Nivolumab, Nivolumab-Ipilimumab e inibitori della tirosin-chinasi di VEGFR ( VEGFR-TKI ) nei pazienti in base ai gruppi molecolari del tumore.
Uno studio di fase 2 basato su biomarcatori, in aperto, non-comparativo, randomizzato, ha incluso pazienti provenienti da 15 ospedali universitari o centri per il tumore in Francia.
I pazienti idonei erano di età pari o superiore a 18 anni, avevano un ECOG performance status di 0-2 e avevano un carcinoma a cellule chiare metastatico non-trattato in precedenza.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Nivolumab o Nivolumab-Ipilimumab ( gruppi ccrcc1 e ccrcc4 ) o un inibitore tirosinchinasico VEGFR o Nivolumab-Ipilimumab ( gruppi ccrcc2 e ccrcc3 ).
I pazienti assegnati a Nivolumab-Ipilimumab hanno ricevuto Nivolumab 3 mg/kg per via endovenosa più Ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane per quattro dosi seguite da Nivolumab 240 mg per via endovenosa ogni 2 settimane.
I pazienti assegnati a Nivolumab hanno ricevuto Nivolumab per via endovenosa 240 mg ogni 2 settimane.
I pazienti assegnati a un inibitore tirosin-chinasico VEGFR hanno ricevuto Sunitinib orale ( 50 mg/die per 4 settimane ogni 6 settimane ) o Pazopanib ( Votrient ) orale ( 800 mg al giorno in modo continuo ).
L'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) da parte dello sperimentatore secondo i criteri RECIST versione 1.1.
L'endpoint primario e la sicurezza sono stati valutati nella popolazione che ha ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.
Tra il 2017 e il 2019, 303 pazienti sono stati sottoposti a screening per l'idoneità, 202 dei quali sono stati assegnati in modo casuale al trattamento ( 61 a Nivolumab, 101 a Nivolumab-Ipilimumab, 40 a VEGFR-TKI ).
Nel gruppo Nivolumab, 2 pazienti sono stati esclusi a causa di un evento avverso grave prima della prima dose in studio e un paziente è stato escluso dalle analisi a causa di una diagnosi errata.
Il follow-up mediano è stato di 18.0 mesi.
Nel gruppo ccrcc1, sono state osservate risposte obiettive in 12 pazienti su 42 ( 29% ) con Nivolumab e in 16 su 41 pazienti ( 39% ) con Nivolumab-Ipilimumab ( odds ratio, OR=0.63 ).
Nel gruppo ccrcc4, le risposte obiettive sono state osservate in 7 pazienti su 16 ( 44% ) con Nivolumab e 9 su 18 pazienti ( 50% ) con Nivolumab-Ipilimumab ( OR=0.78 ).
Nel gruppo ccrcc2, sono state osservate risposte obiettive in 18 pazienti su 36 ( 50% ) con gli inibitori tirosinchinasici VEGFR e in 19 su 37 pazienti ( 51% ) con Nivolumab-Ipilimumab ( OR=0.95 ).
Nel gruppo ccrcc3, non sono state osservate risposte obiettive nei 4 pazienti che hanno ricevuto un inibitore VEGFR e in 1 su 5 pazienti ( 20% ) che hanno ricevuto Nivolumab-Ipilimumab.
Gli eventi avversi di grado 3-4 correlati al trattamento più comuni sono stati: insufficienza epatica e aumento della lipasi ( 2 su 58 per entrambi, 3% ) con Nivolumab, aumento della lipasi e disturbi epatobiliari ( 6 su 101 per entrambi, 6% ) con Nivolumab-Ipilimumab, e ipertensione ( 6 su 40, 15% ) con un inibitore VEGFR.
Eventi avversi gravi correlati al trattamento si sono verificati in 2 pazienti ( 3% ) nel gruppo Nivolumab, 38 ( 38% ) nel gruppo Nivolumab-Ipilimumab e in 10 pazienti ( 25% ) nel gruppo inibitore VEGFR.
3 decessi sono risultati correlati al trattamento: uno dovuto a epatite fulminante con Nivolumab-Ipilimumab, un decesso per insufficienza cardiaca con Sunitinib e uno per microangiopatia trombotica con Sunitinib.
È stata dimostrata la fattibilità e l'effetto positivo di una selezione prospettica dei pazienti in base al fenotipo molecolare del tumore per scegliere il trattamento più efficace tra Nivolumab con o senza Ipilimumab e un inibitore tirosinchinasico VEGFR nel trattamento di prima linea del carcinoma a cellule chiare metastatico. ( Xagena2022 )
Vano YA et al, Lancet Oncology 2022; 23: 612-624
Nefro2022 Uro2022 Onco2022 Farma2022
Indietro
Altri articoli
Gli inibitori della tirosin-chinasi di VEGFR aumentano significativamente il rischio di reazioni cutanee mano-piede
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego degli inibitori della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGFR...
Neuropatia con inibitori tirosin-chinasici di VEGFR
È stata esaminata l'associazione della neuropatia periferica con l'uso di inibitori della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita dell'endotelio...
Endoftalmite dopo iniezione intravitreale di inibitori di VEGF
E' stata descritta la presentazione di pazienti che sviluppano endoftalmite dopo iniezione intravitreale con inibitori del fattore di crescita dell'endotelio...
Incidenza e rischio di mortalità correlata al trattamento in pazienti oncologici trattati con inibitori tirosin-chinasi di VEGFR
Gli inibitori tirosin-chinasici del recettore del fattore di crescita vascolare endoteliale ( VEGFR )rappresentano il trattamento elettivo di diverse neoplasie.Questi...
Inibitori del VEGF: Avastin
Avastin, il cui principio attivo è Bevacizumab, trova indicazione assieme ad altri farmaci antitumorali per il trattamento di: carcinoma metastatico...
Gestione dell'ipertensione dopo terapia con inibitori del VEGF: Cediranib nei pazienti con tumori solidi in fase avanzata
L'ipertensione è un effetto avverso che viene comunemente riportato dopo somministrazione di inibitori VEGF ( fattore di crescita vascolare endoteliale...