L’asma non è associata ad un significativo aumento di parti prematuri


L’obiettivo dei Ricercatori del Department of Obstetrics and Gynecology all’ Wayne State University di Detroit è stato quello di determinare gli esiti neonatali e materni, stratificati per la gravità dell’asma durante la gravidanza, in base alle definizioni del National Asthma Education Program Working Group on Asthma and Pregnancy 1993.

L’ipotesi da cui sono partiti i Ricercatori è stata quella che le donne con asma in forma moderata o grave potessero presentare un aumento dell’incidenza di parto con gestazione inferiore alle 32 settimane.

Lo studio prospettico è stato condotto per più di 4 anni presso 16 Centri ospedalieri.

Hanno partecipato allo studio 873 donne con asma in forma leggera, 814 donne con asma moderata e 52 donne con asma grave. I soggetti di controllo , senza asma , sono stati 881.

Non si sono evidenziate sostanziali differenze nelle percentuali di parto prematuro inferiore alle 32 settimane o inferiore a 37 settimane di gestazione.

Non sono state segnalate sostanziali differenze riguardo agli outcome neonatali, fatta eccezione per esiti di sepsi neonatale tra il gruppo con forma asmatica leggera ( odds ratio, OR= 2.9 rispetto ai controlli ).

Non si sono stati osservati significative differenze riguardo alle complicanze materne, ad eccezione di un aumento della percentuale di parto cesareo, nei gruppi con asma moderato o grave ( OR= 1.4 ).

L’asma non è risultata associata ad un significativo aumento dei parti prematuri o di altri esiti perinatali avversi, ad eccezione di esiti di sepsi neonatale.
E’ aumentata la percentuale di parti cesarei tra le donne affette da asma moderata o grave. ( Xagena2004 )

Dombrowski MP, et al, Obstet Gynecol 2004;103: 5-12



Gyne2004 Pneumo2004


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