L’incidenza cumulativa di sviluppo degli inibitori nella emofilia A grave: confronto fra FVIII plasmaderivato versus FVIII ricombinante ( 2011 )


I pazienti affetti da emofilia A richiedono infusioni del fattore VIII ( FVIII ) per prevenire e trattare gli episodi emorragici. Attualmente, la complicanza più grave e impegnativa della terapia sostitutiva con FVIII è rappresentata dallo sviluppo di allo-anticorpi contro lo stesso FVIII ( inibitori ).
Diversi studi hanno indagato se la tipologia di FVIII utilizzato ( plasmaderivati versus concentrati ricombinanti ) influenzi o meno il rischio di sviluppo di inibitori, ma sono stati ottenuti risultati contrastanti.

Per cercare di fare luce su questa controversia, è stata effettuata una revisione sistematica ed una successiva meta-analisi degli studi prospettici finora pubblicati che avevano valutato il tasso di incidenza di sviluppo di inibitori in pazienti con emofilia A grave ( FVIII inferiore a 1% ), precedentemente non-trattati.

In questa revisione sono stati considerati 25 studi prospettici pubblicati tra il 1990 e il 2007, ottenendo i dati su un totale di 800 pazienti. È stata inoltre valutata la qualità degli studi attraverso due diversi sistemi: la Newcastle-Ottawa Scale ( NOS ) e lo STrengthening the Reporting of OBservational studies in Epidemiology ( STROBE ).

Nel complesso, la differenza di incidenza di sviluppo di inibitori non è risultata statisticamente significativa tra coloro che avevano assunto FVIII plasmaderivato e fattore VIII ricombinante ( media ponderata: 21% ). Allo stesso modo, neppure le percentuali di sviluppo di inibitori ad alto titolo erano significativamente differenti tra i pazienti trattati con plasmaderivati ( media ponderata: 14% ) e quelli in terapia con FVIII ricombinante ( media ponderata: 16% ).

Questa revisione sistematica, oltre ad essere stata condotta con l’utilizzo di criteri di selezione ben definiti, è giunta alla conclusione che il tipo di prodotti di FVIII ( ovvero concentrati plasmaderivati versus concentrati di FVIII ricombinante ) non sembra influenzare in maniera significativa, l’incidenza di sviluppo di inibitori nei pazienti con emofilia A grave precedentemente non-trattati. ( Xagena2011 )

Franchini M et al, Crit Rev Oncol/Hematol 2011


Emo2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli

L’efficacia e la sicurezza di Dupilumab ( Dupixent ) nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con...


C’è stato un notevole interesse per le statine a causa dei loro effetti pleiotropici oltre alle loro proprietà ipolipemizzanti. Molti...


La vasculite associata agli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili ( ANCA ) è caratterizzata da infiammazione e distruzione di vasi sanguigni...


L’immunizzazione passiva con plasma raccolto da pazienti convalescenti è stata regolarmente utilizzata per trattare la malattia da coronavirus 2019 (...


I tappi di muco nelle vie aeree asmatiche sono associati all’ostruzione delle vie aeree e all’attività delle citochine infiammatorie, in...


Tezepelumab ( Tezspire ) è un anticorpo monoclonale umano che blocca la linfopoietina stromale timica ( TSLP ). Il farmaco è...



Le linee guida raccomandano una terapia on-demand efficace per tutti gli individui con angioedema ereditario. È stato valutato il nuovo...


I pazienti con neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche ( BPDCN ) sottoposti a terapia di prima linea con Tagraxofusp...


Dupixent, il cuiprincipio attivo è Dupilumab, è un medicinale impiegato per trattare: - dermatite atopica da moderata a grave ( nota...