Confronto tra due diversi dosaggi di steroide nebulizzato e steroide per via parenterale nella gestione delle riacutizzazioni di BPCO


E’ stata valutata l'efficacia e la sicurezza degli steroidi nebulizzati con corticosteroidi sistemici ed è stata determinata la dose ottimale degli steroidi nebulizzati nel trattamento dei pazienti con riacutizzazioni di broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) che necessitano di ricovero ospedaliero.

Allo studio, randomizzato con disegno parallelo, hanno preso parte 86 pazienti, che sono stati assegnati in modo casuale a 1 di 3 gruppi di trattamento: corticosteroide per via parenterale ( n=33 ), Budesonide nebulizzata al dosaggio di 4 mg ( n=27 ), oppure Budesonide nebulizzata al dosaggio di 8 mg ( n=26 ).

La pressione parziale dell'ossigeno arterioso ( PaO2 ), anidride carbonica ( PaCO2 ), pH, e la saturazione di ossigeno ( SaO2 ) sono stati valutati al basale, a 24 ore, a 48 ore, e alla dimissione.

L’ostruzione delle vie aeree ( capacità vitale forzata [ FVC ] e volume espiratorio forzato in 1 secondo [ FEV1 ] ) è stata valutata al momento del ricovero e della dimissione.

Non ci sono state differenze significative tra i gruppi per tutti i parametri in tutti i periodi di tempo, fatta eccezione per il valore FEV1 più alto, al basale, nel gruppo Budesonide nebulizzata al dosaggio di 8 mg.

Nei gruppi, differenze significative sono state riscontrate per FVC, FEV1, PaO2 e SaO2 ( p inferiore a 0.001 ), ma non per PaCO2 e pH, rispetto ai valori basali.

Riguardo agli eventi avversi, la iperglicemia e la candidosi orale sono stati osservati nel gruppo corticosteroide per via parenterale ( n=4 ) e nei gruppi Budesonide nebulizzata ( n=5 ), rispettivamente, e il cambio di trattamento è stato richiesto da 9 pazienti ( 2 pazienti nel gruppo steroide per via parenterale e 7 pazienti nei gruppi Budesonide nebulizzata ) ( p=0.57 ).

Dallo studio è emerso che la Budesonide nebulizzata può essere impiegata come alternativa ai corticosteroidi sistemici per via della efficacia simile e per i minori effetti collaterali sistemici.
La scelta del dosaggio ottimale deve essere valutata con attenzione, perché i tassi di effetti avversi e di abbandono variano in base al dosaggio.
Vi è la necessità di ulteriori studi, includendo i casi più gravi e la valutazione dei risultati a lungo termine o delle recidive, mettendo a confronto i tre bracci. ( Xagena2014 )

Yilmazel Ucar E et al, Med Sci Monit 2014; 20: 513-520

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