I beta-bloccanti possono incrementare i tassi di sopravvivenza nei pazienti con BPCO
Secondo uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine, i beta-bloccanti appaiono migliorare la sopravvivenza nella malattia polmonare cronica ostruttiva ( BPCO ) e ridurre il rischio di esacerbazioni di circa il 30%.
E’ noto che i beta-bloccanti migliorino la sopravvivenza nei pazienti con un ampio spettro di malattie cardiovascolari. Tuttavia i benefici mostrati in uno studio osservazionale di coorte sono stati sorprendenti, perché questi farmaci vengono spesso non somministrati ai pazienti con BPCO per il timore che possano promuove broncospasmo ed indurre insufficienza respiratoria.
Ancora più sorprendente è stata la constatazione che i beta-bloccanti esercitino effetti benefici nei pazienti affetti da BPCO, senza nota malattia cardiovascolare.
Sono stati presi in esame 2.230 pazienti di 45 anni o più anziani ( età media: 65 anni ) che afferivano a 23 ambulatori di medicina generale nei pressi di Utrecht nel periodo 1995-2005.
Questi pazienti erano affetti da BPCO all'inizio del periodo di studio ( n=560 ) o hanno sviluppato la malattia nel corso dello studio ( n=1.670 ).
Un totale di 665 pazienti stava assumendo beta-bloccanti, mentre 1.565 non li usava.
Complessivamente, 686 pazienti dello studio sono morti.
Il tasso di mortalità per tutte le cause è stato del 27% tra coloro che hanno utilizzato i beta-bloccanti, una percentuale significativamente inferiore al 32% tra i soggetti che non hanno utilizzato i farmaci.
Allo stesso modo, 1.055 dei pazienti dello studio sono andati incontro ad almeno un’esacerbazione della BPCO nel corso del follow-up; il 43% di questi aveva assunto i beta-bloccanti, una percentuale significativamente inferiore al tasso del 49% nei pazienti che non hanno fatto uso di questi farmaci.
Questo è il primo studio osservazionale che ha dimostrato che il trattamento a lungo termine con i beta-bloccanti può migliorare la sopravvivenza e ridurre il rischio di riacutizzazione di BPCO in un ampio spettro di pazienti con diagnosi di BPCO.
I beta-bloccanti cardioselettivi hanno presentato un più grande effetto benefico sulla mortalità rispetto a quelli non-selettivi, ma effetti simili sul rischio di riacutizzazione della BPCO.
L'associazione tra utilizzo dei beta-bloccanti e la mortalità per tutte le cause e il rischio di esacerbazioni di BPCO si è mantenuta anche nei pazienti che stavano assumendo due o più farmaci polmonari o che stavano usando per via inalatoria beta-2 simpaticomimetici o agenti anticolinergici.
Pertanto, i farmaci per via inalatoria polmonare non sembrano interferire con i beta-bloccanti.
Una recente meta-analisi di studi clinici randomizzati ha dimostrato che i beta-bloccanti sono ben tollerati dai pazienti con malattai polmonare cronica ostruttiva.
I risultati dello studio hanno fornito una spiegazione razionale per l’utilizzo con cautela nella pratica clinica dei beta-bloccanti ( anche quelli non-cardioselettivi come il Carvedilolo ) nei pazienti con BPCO con una coesistente condizione cardiovascolare per cui era richiesto un beta-bloccante.
Questi dati possono essere di grande rilevanza clinica per i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva, poiché le malattie cardiovascolari sono le principali cause di ricovero in ospedale.
Le malattie cardiovascolari rappresentano quasi il 50% di tutti i ricoveri ospedalieri, oltre ad essere la seconda causa di mortalità, e sono responsabili del 25% di tutti i decessi, nei pazienti con BPCO da lieve a moderata. ( Xagena2010 )
Fonte: Mary Ann Moon, Chest Physician, 2010
Farma2010 Pneumo2010 Cardio2010
Indietro
Altri articoli
Rischio di depressione, elevate prescrizioni di antidepressivi nei pazienti con BPCO
I pazienti con BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) confermata avevano un rischio maggiore di depressione ed avevano maggiori probabilità...
Demenza correlata a esiti sfavorevoli nei pazienti con esacerbazioni di BPCO
Uno studio ha rilevato che i pazienti con demenza hanno un rischio maggiore di esiti sfavorevoli quando ricoverati in ospedale...
Associazione tra nascite da molto a moderatamente pretermine, deficit della funzione polmonare e BPCO all'età di 53 anni
La prematurità è stata collegata a una ridotta funzionalità polmonare fino all'età di 33 anni, ma i suoi effetti a...
Il Metoprololo può causare un declino precoce della funzione polmonare nei pazienti con BPCO
Un'analisi post-hoc dello studio BLOCK COPD ha mostrato che i pazienti con BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) hanno...
L'apnea ostruttiva del sonno in comorbilità può aumentare il rischio di riammissione ospedaliera nei pazienti con BPCO
Molti pazienti con BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) soffrono di apnea ostruttiva del sonno ( OSA ) e obesità,...
Pazienti con BPCO complicata da infezione: efficacia e sicurezza della combinazione Doxofillina e Ceftazidima
Lo scopo di uno studio è stato quello di indagare gli effetti della Doxofillina ( Ansimar ) combinata con l'antibiotico...
Sicurezza ed efficacia di Itepekimab, un anticorpo monoclonale anti-IL-33, nei pazienti con BPCO da moderata a grave
L'interleuchina-33 ( IL-33 ) è coinvolta nella suscettibilità all'asma. Itepekimab, un anticorpo monoclonale mirato a IL-33, ha mostrato attività clinica...
Applicazione della Nota 99 per la prescrizione dei farmaci inalatori indicati nella terapia di mantenimento della BPCO
Come va gestito un paziente di nuova diagnosi che non ha mai fatto una spirometria ? Nei pazienti di nuova diagnosi il...
Prescrizione della terapia inalatoria di mantenimento con LABA, LAMA, ICS e relative associazioni precostituite nei pazienti con BPCO
La prescrizione a carico del SSN ( Servizio Sanitario Nazionale ) dei farmaci inclusi nella nota 99 per l’indicazione nella...
Trattamento farmacologico della BPCO
La BPCO ( BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva ) è una condizione patologica cronica complessa, la cui tendenza è una continua evoluzione...