L’iperglicemia è correlata ad outcome non favorevole nei pazienti ricoverati per esacerbazioni acute di BPCO


L’iperglicemia è associata ad outcome sfavorevoli per la polmonite, l’infarto miocardico e l’ictus, ma l’effetto della glicemia sugli outcome delle esacerbazioni acute della malattia polmonare cronica ostruttiva ( BPCO ) non è stato stabilito.

Uno studio ha valutato la relazione tra le concentrazioni plasmatiche di glucosio, la durata della permanenza ospedaliera e la mortalità nei pazienti ricoverati con diagnosi di esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva.

I dati sono stati ottenuti dalle cartelle cliniche dei pazienti dimessi con tale diagnosi con infezione del tratto respiratorio inferiore, tra il 2001 e il 2002.

I pazienti sono stati raggruppati in base al quartile glicemico ( gruppo 1: < 6mmol/l [ n = 69 ]; gruppo 2: 6.0-6.9mmol/l [ n = 69 ]; gruppo 3: 7.0-8.9mmol/l [ n = 75 ]; gruppo 4: > 9.0mmol/l [ n = 71 ] ).

Il rischio relativo ( RR ) di morte o di lunga permanenza ospedaliera è aumentato significativamente nel gruppo 3 ( RR = 1.46; p = 0.02 ) e nel gruppo 4 ( RR = 1.97; p < 0.0001 ), rispetto al gruppo 1.

Per ciascun incremento di 1mmol/l della glicemia il rischio assoluto di outcome non favorevole è aumentato del 15% ( p = 0.006 ).
Il rischio di outcome sfavorevoli è aumentato con l’incremento dell’iperglicemia indipendentemente da età, sesso, precedente diagnosi di diabete e gravità della malattia polmonare cronica.

Anche l’isolamento di diversi patogeni e di Streptococcus aureus dall’espettorato è aumentato con l’aumentare della glicemia.

L’incremento delle concentrazioni di glucosio nel sangue sono correlate ad outcome clinici non favorevoli nei pazienti con esacerbazioni acute della malattia polmonare ostruttiva cronica.

Uno stretto controllo della glicemia riduce la mortalità nei pazienti in terapia intensiva o in fase successiva ad infarto miocardico. ( Xagena2006 )

Baker EH et al, Thorax 2006; 61: 284-289


Pneumo2006 Endo2006


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