Roflumilast: efficacia dubbia, ma pericoli evidenti nella BPCO
La progressione della malattia polmonare cronica ostruttiva grave ( BPCO ) viene rallentata nei soggetti che evitano sostanze irritanti come il fumo passivo.
I farmaci hanno solo un modesto effetto puramente sintomatico; un broncodilatatore è combinato con un corticosteroide inalatorio nei casi in cui le riacutizzazioni sono frequenti.
La ossigenoterapia prolunga la sopravvivenza nella malattia molto grave.
Roflumilast ( Daxas ), un farmaco anti-infiammatorio non-steroideo ( FANS ) che inibisce la fosfodiesterasi di tipo 4, è stato autorizzato nella Unione Europea per il trattamento della forma grave di BPCO.
Roflumilast non è stato confrontato con un corticosteroide inalatorio. La sua valutazione si basa principalmente su 8 studi randomizzati e controllati con placebo, in doppio cieco, della durata di 24-52 settimane per un totale di circa 9.000 pazienti.
In quattro studi clinici, la frequenza media di esacerbazioni si è ridotta di circa 0.2 episodi per paziente per anno, ma la significatività statistica della differenza è risultata variabile.
Anche negli studi clinici più favorevoli, Roflumilast non ha ridotto la frequenza di ospedalizzazione per riacutizzazione.
In sei studi ( tra cui i quattro studi precedenti ), Roflumilast ha prodotto un aumento statisticamente significativo nel volume espiratorio forzato in un secondo ( FEV-1 ), di circa 50 ml in media, ma la rilevanza clinica di questo miglioramento è discutibile.
Un confronto indiretto ha indicato che Roflumilast è meno efficace di un corticosteroide per via inalatoria.
Il trattamento è stato interrotto a causa di reazioni avverse nel 14% dei pazienti trattati con Roflumilast, contro l’8.5% nel gruppo placebo.
Gli effetti avversi più comuni sono stati disturbi gastrointestinali ( diarrea, nausea ), perdita di peso e disturbi neuropsichiatrici ( insonnia, ansia, depressione ).
Sono state sollevate preoccupazioni circa la potenziale azione cancerogena di Roflumilast.
Roflumilast è metabolizzata dal citocromo P450, isoenzimi CYP 3A4 e CYP 1A2, creando un alto potenziale di interazioni farmacocinetiche.
In pratica, è meglio non usare Roflumilast. Per i pazienti con forma grave di BPCO e frequenti riacutizzazioni, il trattamento standard rimane un broncodilatatore per via inalatoria in combinazione con una terapia con corticosteroidi per via inalatoria o con ossigeno in alcuni casi. ( Xagena2013 )
Prescrive Int 2013; 22: 5-9
Pneumo2013 Farma2013
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