Studio INHIBIT: la brachiterapia vascolare riduce la rivascolarizzazione con stent nei pazienti sottoposti a diffusa ristenosi
La ristenosi è una delle principali limitazioni negli interventi di rivascolarizzazione con stent.
La radiazione gamma ionizzante ha mostrato di ridurre l’insorgenza di ristenosi dopo impianto di stent.
Lo studio ha confrontato gli effetti del trattamento con radiazione beta intracoronarica rispetto al placebo su 332 pazienti con ristenos. Un totale di 166 pazienti sono stati sottoposti a radiazione beta intracoronarica attraverso un catetere, mentre altri 166 sono stati trattati con placebo.
L’end-point primario di sicurezza era rappresentato dalle reazioni avverse cardiache (morte, infarto miocardico, rivascolarizzazione) a 9 mesi.
L’end-point primario di efficacia comprendeva invece la percentuale di ristenosi con documentazione angiografica durante il periodo osservazionale di 9 mesi.
Il successo dell’intervento e delle complicanze in ospedale o a 30 giorni, sono risultate simili tra i due gruppi.
Il 15% (n=24) dei pazienti nel gruppo irradiato ha raggiunto l’end-point primario di sicurezza in 290 giorni contro il 31% dei pazienti del gruppo placebo (n=13) (differenza 16%, 95% CI, 7-25, p=0,0006).
L’incidenza di ristenosi con documentazione angiografica è risultata minore nel gruppo irradiato che non nel gruppo placebo (differenza 25%, 95% CI, 14-37, p < 0,0001).
La brachiterapia vascolare che impiega fosforo 32 può essere impiegata nel ridurre la rivascolarizzazione totale nei pazienti sottoposti a diffusa ristenosi.
Walksman R et al, Lancet 2002; 399: 543-544
Xagena
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