Bronchiectasia non da fibrosi cistica: effetto del trattamento di mantenimento con Azitromicina sulla riacutizzazioni infettive. Studio BAT


Gli antibiotici macrolidi hanno dimostrato benefici nella fibrosi cistica e nella panbronchiolite diffusa, ed i risultati precedenti suggeriscono anche un beneficio nelle bronchiectasie non fibrosi cistica.

Uno studio ha cercato di determinare l'efficacia del trattamento di mantenimento con macrolide per gli adulti con bronchiectasia ( una dilatazione irreversibile di una porzione dell'albero bronchiale ) non fiboris cistica.

BAT ( bronchiectasie e trattamento a lungo termine Azitromicina ), uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto nel periodo 2008-2010 in 14 ospedali nei Paesi Bassi tra 83 pazienti ambulatoriali con bronchiectasie non fibrosi cistica e 3 o più infezioni delle basse vie respiratorie nell'anno precedente.

E' stata somministrata Azitromicina [ Zitromax ] ( 250 mg/die ) oppure placebo per 12 mesi.

L'endpoint primario era rappresentato dal numero delle riacutizzazioni infettive durante i 12 mesi di trattamento.
Gli endpoint secondari includevano la funzione polmonare, la batteriologia dell'espettorato, i marker infiammatori, gli effetti avversi, i punteggi dei sintomi, e la qualità di vita.

43 partecipanti ( 52% ) hanno ricevuto Azitromicina e 40 ( 48% ) hanno ricevuto placebo e sono stati inclusi nella analisi intention-to-treat modificata ( mITT ).

Al termine dello studio, il numero medio di riacutizzazioni nel gruppo Azitromicina era 0 ( range interquartile [ IQR ], 0-1 ), contro 2 ( IQR, 1-3 ) nel gruppo placebo ( P minore di 0.001 ).
32( 80% ) pazienti trattati con placebo contro 20 ( 46% ) trattati con Azitromicina hanno presentato almeno 1 esacerbazione ( hazard ratio, HR=0.29 [ IC 95%, 0.16-0.51 ] ).

E' stato osservato che nel tempo le modifiche del volume espiratorio forzato nel primo secondo di espirazione ( percentuale del predetto ) differivano tra i due gruppi ( F1, 78.8 = 4.085, p = 0.047 ), con un incremento dell'1.03% per 3 mesi nel gruppo Azitromicina e un decremento dello 0.10% per 3 mesi nel gruppo placebo.

Effetti avversi gastrointestinali si sono verificati nel 40% dei pazienti nel gruppo Azitromicina e nel 5% nel gruppo placebo ( rischio relativo, RR=7.44 [ IC 95%, 0.97-56.88 ] per il dolore addominale e 8.36 [ IC 95%, 1.10-63.15 ] per la diarrea ), ma senza necessità di interruzione del trattamento in studio.

Un tasso di resistenza ai macrolidi del 88% è stato osservato nei soggetti trattati con Azitromicina, rispetto al 26% nel gruppo placebo.

Dallo studio è emerso che tra gli adulti con bronchiectasie non fibrosi cistica, l'uso quotidiano di Azitromicina per 12 mesi, rispetto al placebo, ha determinato una minore incidenza di riacutizzazioni infettive.
Questo potrebbe tradursi in una migliore qualità di vita, e potrebbe influenzare la sopravvivenza, anche se gli effetti sulla resistenza agli antibiotici devono essere tenuti in considerazione. ( Xagena2013 )

Fonte: JAMA, 2013

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