Ixazomib più Daratumumab e Desametasone a basso dosaggio nei pazienti fragili con mieloma multiplo di nuova diagnosi


I dati dello studio di fase 2 HOVON 143 hanno mostrato che Ixazomib ( Ninlaro ) più Daratumumab ( Darzalex ) e Desametasone a basso dosaggio hanno prodotto un alto tasso di risposta e una migliore qualità di vita ( QOL ) nei pazienti fragili con mieloma multiplo di nuova diagnosi.
Tuttavia, le interruzioni del trattamento dovute a tossicità e mortalità precoce rimangono una preoccupazione per questa coorte di pazienti fragili.

E' stato riportato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 78% ( IC 95%, 0.73-0.82 ) per i pazienti trattati con la combinazione di Ixazomib durante l'induzione. Tra questi responder, 5 pazienti ( 8% ) hanno avuto risposte complete rigorose, 18 hanno ottenuto risposte parziali molto buone ( 28% ) e 28 ( 43% ) hanno manifestato risposte parziali.

I risultati dello studio su pazienti non-idonei al trapianto non possono essere tradotti nei pazienti fragili con mieloma multiplo.

E' stato deciso di valutare Ixazomib e Daratumumab nel sottogruppo di pazienti fragili con malattia di nuova diagnosi a causa del profilo di sicurezza favorevole della combinazione.
La dose di Desametasone utilizzata nello studio è stata significativamente ridotta rispetto ad altri studi in questa popolazione di pazienti a causa della notevole mortalità che è stata associata a dosi più elevate del corticosteroide.

Lo studio di fase 2, prospettico, multicentrico HOVON 143 ha arruolato un totale di 65 pazienti fragili con mieloma multiplo di nuova diagnosi. Lo studio è stato condotto presso 39 istituzioni nei Paesi Bassi e in Belgio.
I pazienti hanno ricevuto 8 cicli di induzione di 28 giorni di Ixazomib ( 4 mg nei giorni 1, 8 e 15 ), Daratumumab per via endovenosa ( 16 mg/kg; cicli 1-2 nei giorni 1, 8, 15 e 22; cicli 3-6 nei giorni 1 e 15; cicli 7-9 il giorno 1 ).
Inoltre, i pazienti hanno ricevuto Desametasone in uno qualsiasi dei giorni in cui è stato somministrato Daratumumab, con una dose di 20 mg somministrata durante i cicli da 1 a 2 e 10 mg somministrati in tutti i cicli successivi.
Questo regime è stato seguito da cicli di mantenimento di Ixazomib di 8 settimane nei giorni 1, 8, 15, 29, 36 e 43, nonché Daratumumab il giorno 1, fino a un massimo di 2 anni o a progressione della malattia.

Per essere eleggibili per lo studio, i pazienti dovevano avere un mieloma multiplo sintomatico precedentemente non-trattato ed essere fragili secondo l'indice di fragilità IMWG ( International Myeloma Working Group ).
Inoltre, per l'arruolamento era necessaria una capacità midollare sufficiente.
Lo studio aveva un criterio di esclusione liberale, poiché solo quelli con gravi disfunzioni d'organo sono stati esclusi dallo studio.

L'endpoint primario dello studio era il tasso di risposta globale.

Inoltre, i pazienti hanno raggiunto una sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana di 13.8 mesi ( IC 95%, 7.8-NR ).
La sopravvivenza PFS mediana per i pazienti che sono stati definiti come fragili in base alla sola età è stata di 21.6 mesi ( IC 95%, 9.2-NR ).
Per i pazienti definiti fragili a causa di altri parametri, la sopravvivenza PFS mediana è stata pari a 13.8 mesi ( IC 95%, 7.8-NR ).
I pazienti fragili in base sia all'età che ad altri parametri hanno presentato una sopravvivenza PFS mediana di 10.1 mesi ( IC 95%, 3.3-21.4 ).

Inoltre, in questo studio non è stata raggiunta la sopravvivenza globale ( OS ) mediana.
E' stato riportato un tasso di sopravvivenza globale a 12 mesi del 78% ( IC 95%, 66-87% ).
Per i pazienti fragili basati sulla sola età, il tasso di sopravvivenza globale a 12 mesi è stato del 92% ( IC 95%, 57-99% ).
Per i pazienti fragili in base ad altri parametri, oltre all'età, i tassi di sopravvivenza globale a 12 mesi sono stati del 78% ( IC 95%, 59-89% ) e del 70% ( IC 95%, 44-85% ), rispettivamente.

Dopo un follow-up mediano di 22.9 mesi ( intervallo 12.7-31.0 ), un totale di 43 ( 38% ) pazienti nello studio avevano avuto progressione o erano deceduti.

I risultati di questo primo studio prospettico, che è stato specificamente progettato per pazienti fragili con mieloma multiplo di nuova diagnosi non-idonei al trapianto, hanno mostrato che il trattamento con Ixazomib, Daratumumab e Desametasone a basso dosaggio ha determinato una risposta complessiva rapida ed elevata del 78%.

Il 51% dei pazienti ha interrotto la combinazione di Ixazomib prima dell'inizio del mantenimento, le ragioni più comuni sono state: progressione ( 19% ), decesso ( 9% ), tossicità ( 9% ), non-conformità al trattamento ( 6% ), e altri motivi ( 8% ).

La qualità di vita correlata alla salute ( HRQoL ) è stata misurata con un questionario HRQoL al basale, che ha identificato una compliance del 96.6% dopo 3 cicli di induzione e del 92.7% dopo 9 cicli.
Il punteggio QOL al basale è stato pari a 54.1, che è aumentato rispettivamente a 65.8 e 71.5 dopo 3 e 9 cicli di induzione. ( Xagena2021 )

Fonte: Journal of Clinical Oncology, 2021

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