Chemioterapia e radioterapia sequenziale e alternante ugualmente efficaci nella terapia del tumore della laringe


I pazienti con tumore della laringe trattati con cicli alternati di chemioterapia e radioterapia hanno esiti simili a quelli dei pazienti trattati con chemioterapia seguita da radiazioni secondo i risultati di uno studio clinico controllato pubblicato sul Journal of National Cancer Institute ( JNCI ).

Studi precedenti avevano dimostrato che nei pazienti con tumore della laringe localmente avanzato la chemioterapia seguita da radiazioni è risultata efficace quanto la rimozione totale della laringe ( laringectomia ) in termini di sopravvivenza generale e libera da malattia, e che la terapia sequenziale garantisce una migliore qualità di vita.

Successivi studi hanno indicato che la somministrazione contemporanea di chemioterapia e radiazioni ha portato a un miglioramento statisticamente significativo nella conservazione della laringe, ma è risultata associata a una tossicità acuta più grave e probabilmente a effetti collaterali nel lungo periodo.

Per provare a migliorare la sopravvivenza nei pazienti senza aumentare gli effetti collaterali, Jean Lefebvre del Centre Oscar Lambret di Lille, in Francia, e i suoi colleghi della European Organization for Research and Treatment of Cancer ( EORTC ) hanno arruolato 450 pazienti con tumore della laringe o dell’ipofaringe in uno studio clinico randomizzato e controllato.

I pazienti hanno ricevuto chemioterapia seguita da radiazione oppure cicli alternati di radiazioni e chemioterapia.

Durante un periodo di follow-up mediano di 6.5 anni, non sono state evidenziate differenze significative negli esiti clinici tra i due gruppi di trattamento.
La preservazione della laringe, la sopravvivenza generale e la sopravvivenza libera da progressione sono risultate simili per i pazienti trattati con chemioterapia e radioterapia sequenziali e alternate.

Lo scopo di questo studio era quello di identificare un regime di trattamento che mimasse la chemioterapia e la radioterapia concomitanti senza i suoi aumentati effetti collaterali. E’ stato raggiunto il secondo obiettivo, ma l’efficacia non è migliorata.
Dati i risultati di questo e di altri studi clinici recentemente completati, gli Autori hanno concluso che l’approccio ottimale per la terapia di preservazione della laringe non è ancora stato identificato.

In sintesi, questo studio ha mostrato che non ci sono vantaggi nell’uso della chemioterapia e radioterapia alternate rispetto alla tradizionale terapia a base di Cisplatino più 5-Fluorouracile nel tumore dell’ipofaringe. Sono necessari approcci meno tossici e più efficaci. ( Xagena2009 )

Fonte: Journal of the National Cancer Institute, 2009


Onco2009


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