Docetaxel più Nintedanib versus Docetaxel più placebo in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule non-trattato in precedenza
Lo studio di fase 3 LUME-Lung 1 ha valutato efficacia e sicurezza di Docetaxel ( Taxotere ) più Nintedanib ( Vargatef ) come terapia di seconda linea per il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.
Pazienti da 211 Centri in 27 Paesi con tumore al polmone non-a-piccole cellule ricorrente di stadio IIIB/IV in progressione dopo chemioterapia di prima linea e stratificati in base al performance status ECOG, a precedente trattamento con Bevacizumab, a istologia e a presenza di metastasi cerebrali, sono stati assegnarti in un rapporto 1:1 a ricevere Docetaxel 75 mg/m2 per infusione intravenosa al giorno 1 più Nintedanib 200 mg per via orale 2 volte al giorno o placebo nei giorni 2-21, ogni 3 settimane fino a eventi avversi non-accettabili o progressione della malattia.
Ricercatori e pazienti non erano a conoscenza del gruppo di assegnazione.
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione analizzata per intention-to-treat dopo 714 eventi in tutti i pazienti.
L’endpoint chiave secondario era la sopravvivenza generale, analizzata per intention-to-treat dopo 1121 eventi, in un ordine pre-specificato: prima in pazienti con adenocarcinoma in progressione entro 9 mesi dopo l’inizio della terapia di prima linea, poi in tutti i pazienti con adenocarcinoma, e infine in tutti i pazienti.
Nel periodo 2008-2011, 655 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Docetaxel più Nintedanib e 659 a ricevere Docetaxel più placebo.
L’analisi primaria è stata effettuata dopo un follow-up mediano di 7.1 mesi.
La sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente migliore nel gruppo Docetaxel più Nintedanib rispetto al gruppo Docetaxel più placebo ( mediana 3.4 mesi vs 2.7 mesi; hazard ratio [ HR ] 0.79, p=0.0019 ).
Dopo un follow-up mediano di 31.7 mesi, la sopravvivenza generale è migliorata significativamente per i pazienti con istologia di adenocarcinoma in progressione entro 9 mesi dopo l’inizio del trattamento di prima linea nel gruppo Docetaxel più Nintedanib ( 206 pazienti ) rispetto a quelli nel gruppo Docetaxel più placebo ( 199 pazienti; mediana 10.9 mesi vs 7.9 mesi; HR=0.75, p=0.0073 ).
Risultati simili sono stati osservati per tutti i pazienti con istologia di adenocarcinoma ( 322 pazienti nel gruppo Docetaxel più Nintedanib e 336 nel gruppo Docetaxel più placebo; sopravvivenza generale mediana 12.6 mesi vs 10.3 mesi; HR=0.83, p=0.0359 ), ma non nella popolazione totale dello studio ( mediana 10.1 mesi vs 9.1 mesi; HR=0.94, p=0.2720 ).
Gli eventi avversi di grado 3 o peggiore, risultati più comuni nel gruppo Docetaxel più Nintedanib che in quello Docetaxel più placebo, sono stati diarrea ( 43 [ 6.6% ] su 652 vs 17 [ 2.6% ] su 655 ), aumenti reversibili nella alanina aminotransferasi ( 51 [ 7.8% ] vs 6 [ 0.9% ] ) e aumenti reversibili nell’aspartato aminotransferasi ( 22 [ 3.4% ] vs 3 [ 0.5% ] ).
In totale, 35 pazienti nel gruppo Docetaxel più Nintedanib e 25 nel gruppo Docetaxel più placebo sono deceduti per eventi avversi probabilmente non-legati alla progressione della malattia; il più comune di tali eventi è stata la sepsi ( 5 nel gruppo Docetaxel più Nintedanib vs 1 in quello Docetaxel più placebo ), polmonite ( 2 vs 7 ), insufficienza respiratoria ( 4 vs nessuno ) ed embolia polmonare ( nessuno vs 3 ).
In conclusione, Nintedanib in combinazione con Docetaxel è un’opzione di seconda scelta, efficace per pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato precedentemente trattati con una linea di terapia basata su Platino, soprattutto per pazienti con adenocarcinoma. ( Xagena2014 )
Reck M et al, Lancet Oncol 2014; 15: 143-155
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