Caratterizzazione dei predittori di risposta o di resistenza agli inibitori del checkpoint immunitario nel carcinoma al polmone non-a-piccole cellule


Indipendentemente dall'efficacia dell'inibizione del checkpoint immunitario in alcuni contesti, molti tumori non rispondono al trattamento con questi farmaci.

Il progetto PIONeeR è stato istituito al fine di comprendere e prevedere sulla base dello studio dei biomarcatori le resistenze agli inibitori PD-1 e PD-L1 nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.

Lo studio PIONeeR è stato condotto su tessuto tumorale archiviato di pazienti trattati con Nivolumab, Pembrolizumab o Atezolizumab in monoterapia o terapia combinata.
I pazienti sono stati quindi sottoposti a nuova biopsia e sono stati raccolti campioni di sangue a 6 settimane dall'inizio del trattamento.
Le cellule immunitarie circolanti e le cellule infiltranti il tumore ( TIL) e l'inibizione mediata da PD-L1 sono state valutate utilizzando la citometria a flusso ( FACS ) e l'immunoistochimica multiplex con patologia digitale.

La prima analisi ha incluso 100 pazienti, di cui il 64% era di sesso maschile, e l'86% aveva ricevuto inibitori del checkpoint immunitario nel setting di seconda linea.
L'istologia era adenocarcinoma e rappresentava il 57% dei tumori; il 38% dei tumori era PD-L1-positivo.
La seconda biopsia era disponibile nel 46% dei casi.

Durante un tempo di follow-up mediano di 6.55 mesi, il tasso di risposta complessivo è stato del 13%.
La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ) sono state rispettivamente di 3.0 e di 11.0 mesi ( valori mediani ).

Una più alta percentuale di cellule tumorali PD-L1 al basale e l'infiltrazione tumorale da parte dei linfociti citotossici sono state associate a una risposta più elevata.
Tra i pazienti con espressione tumorale PD-L1, una minore densità di cellule PD-L1-positive era associata a mancata risposta.

La sopravvivenza libera da progressione era associata alla percentuale di espressione di PD-L1 nelle cellule tumorali, al numero di cellule T attivate circolanti, ai livelli sierici di interleuchina 6 ( IL-6 ) e al numero di cellule T citotossiche all'interno del tumore.

La sopravvivenza globale era associata a cellule T attivate circolanti e a livelli sierici di IL-6, ma era anche associata al numero di cellule T circolanti e ai livelli sierici di fattore di necrosi tumorale-alfa ( TNF-alfa ). ( Xagena2020 )

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Virtual Congress, 2020

Pneumo2020 Onco2020 Farma2020


Indietro

Altri articoli

La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...


Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...


Tecentriq è un medicinale che contiene il principio attivo Atezolizumab, ed è impiegato nel trattamento delle seguenti forme di cancro:...


Patritumab deruxtecan, o HER3-DXd, è un coniugato anticorpo-farmaco costituito da un anticorpo monoclonale completamente umano diretto al recettore 3 del...


Lo studio Atezo-Brain ha valutato Atezolizumab ( Tecentriq ) in combinazione con chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole...


Sotorasib ( Lumykras ) è un inibitore specifico e irreversibile della proteina GTPase, KRASG12C. Sono state confrontate l'efficacia e la...


Libtayo, il cui principio attivo è Cemiplimab, è un medicinale antitumorale usato negli adulti per trattare: - un tipo di...


Imjudo, il cui principio attivo è Tremelimumab, è un medicinale antitumorale, che trova impiego in: - carcinoma epatocellulare ( un tipo...


Lo studio CHOICE-01 ha valutato l'efficacia e la sicurezza di Toripalimab in combinazione con la chemioterapia come trattamento di prima...