La Budesonide non aumenta il rischio di polmonite nei pazienti con BPCO


Rimangono forti dubbi sull’aumento del rischio di polmonite in pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva ( BPCO ) che utilizzano corticosteroidi per via inalatoria.

E’ stato condotto uno studio per stabilire gli effetti della Budesonide ( Pulmicort, Pulmaxan ) per via inalatoria sul rischio di polmonite in questi pazienti.

Sono stati raggruppati i dati di 7 ampi studi clinici riguardanti la Budesonide per via inalatoria ( 320-1280 mug/die ), con o senza Formoterolo, rispetto a un regime di controllo ( placebo o solo Formoterolo ) in pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva stabile e almeno 6 mesi di follow-up.

L’analisi primaria ha confrontato i gruppi di trattamento per il rischio di polmonite come evento avverso o evento avverso grave durante lo studio o entro 15 giorni dalla fine dello studio.

I dati sono stati analizzati su una base intention-to-treat.

L’aggiustamento è stato compiuto per età del paziente, sesso, abitudine al fumo, indice di massa corporea ( BMI ) e percentuale predetta di volume espiratorio forzato in 1 secondo ( FEV1 ) postbroncodilatore.

Sono stati analizzati i dati da 7.042 pazienti, 3.801 dei quali trattati con Budesonide per via inalatoria e 3.241 in trattamento di controllo, con 5.212 pazienti-anno di esposizione al trattamento.

Non sono state registrate differenze significative tra i gruppi di trattamento per l’insorgenza di polmonite come evento avverso ( 3% vs 3%; hazard ratio, HR, aggiustato 1.05 ) o come evento avverso grave ( 1% vs 2%; HR=0.92 ) o per il tempo all’insorgenza della polmonite come evento avverso ( log-rank test 0.94 ) o come evento avverso grave ( 0.61 ).

L’aumentare dell’età e la riduzione percentuale di FEV1 predetto sono risultate le sole variabili associate, in modo significativo, al presentarsi di polmonite, come evento avverso o evento avverso grave.

In conclusione, il trattamento con Budesonide per 12 mesi non appare aumentare il rischio di polmonite nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva. ( Xagena2009 )

Sin DD et al, Lancet 2009; 374: 712-719


Pneumo2009 Farma2009 Inf2009


Indietro

Altri articoli

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Xacduro ( Sulbactam iniettabile; Durlobactam iniettabile ), un nuovo...


La disregolazione immunitaria contribuisce a esiti peggiori nella malattia da coronavirus COVID-19. Si è valutato se Abatacept ( Orencia ),...


Non è chiaro se gli effetti antinfiammatori e immunomodulatori dei glucocorticoidi possano ridurre la mortalità tra i pazienti con polmonite...


Sebbene Osimertinib ( Tagrisso ) sia un trattamento standard di prima linea per i pazienti con cancro al polmone non-a-piccole...


Le linee guida cliniche sulla broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) raccomandano inalatori contenenti antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione...


Non è chiaro se gli antibiotici inalatori preventivi possano ridurre l’incidenza della polmonite associata alla ventilazione meccanica. In uno studio di...


I pazienti con polmonite COVID-19 possono avere un'infiammazione aumentata e citochine elevate, inclusa l'interleuchina 6 ( IL-6 ), che potrebbero...


La fisiopatologia della COVID-19 include l'iperinfiammazione immuno-mediata, che potrebbe potenzialmente portare a insufficienza respiratoria e morte. Il fattore stimolante le...


Si è cercato di chiarire il vantaggio dell'adsorbimento di citochine nei pazienti con COVID-19 supportati dall'ossigenazione extracorporea a membrana venovenosa...


Il trattamento con Tofacitinib ( Xeljanz ) ha portato a un minor rischio di morte o insufficienza respiratoria fino al...