Monoterapia con Infliximab per grave epatite alcolica e predittori di sopravvivenza
L’epatite alcolica grave è associata a mortalità molto elevata.
Il TNF-alfa ( fattore di necrosi tumorale ) contribuisce alla progressione dell’epatite alcolica e gli antagonisti del TNF-alfa, come Infliximab ( Remicade ), potrebbero contribuire a migliorare la gravità e le complicanze della malattia.
Sono, tuttavia, disponibili pochi dati sulla sicurezza e l’efficacia della monoterapia con Infliximab per epatite alcolica.
L’obiettivo di uno studio è stato quello di valutare gli effetti di Infliximab nei pazienti con forma grave di epatite alcolica.
Un totale di 19 pazienti con epatite alcolica grave ( punteggio di Maddrey maggiore di 32 ) hanno ricevuto per via endovenosa una sola dose di Infliximab 5 mg/kg.
L’endpoint primario era la sopravvivenza valutata a 1 e 2 mesi, mentre l’endpoint secondario era la riduzione del punteggio Maddrey DF e lo sviluppo di qualunque infezione batterica.
Alla fine del primo mese, 2 pazienti sono deceduti e ciò ha determinato una sopravvivenza a 1 mese pari all’89% ( 17/19 ), mentre alla fine del secondo mese sono deceduti altri 4 pazienti portando la sopravvivenza a 2 mesi al 68%.
Al termine del primo e del secondo mese, rispetto al basale è stato osservato un miglioramento significativo nel punteggio Maddrey DF ( p
I livelli sierici mediani di TNF-alfa sono diminuiti da 45 al basale a 20 pg/mL a 4 settimane ( p=0.001 ).
I livelli della proteina C-reattiva ( CRP ), il punteggio MELD e la conta assoluta dei neutrofili sono diminuiti in modo significativo.
Cinque pazienti ( 26% ) hanno sviluppato infezioni: 3 casi di polmonite e 2 tubercolosi polmonare.
Tre pazienti sono stati ricoverati ma 2 di loro ( 10% ) sono deceduti ( 1 con polmonite che ha portato a sepsi e 1 per tubercolosi disseminata ).
L’assenza di encefalopatia epatica al momento dell’ammissione ha predetto in modo significativo la sopravvivenza.
Tra i pazienti sopravvissuti, solo l’8% ( 1/13 ) ha mostrato encefalopatia epatica all’ammissione, mentre tra i pazienti deceduti il 67% ( 4/6 ) presentava encefalopatia epatica ( p=0.017 ).
Anche il punteggio di Lille e la bilirubina delta al giorno 7 ( definita come [ bilirubina sierica basale meno bilirubina sierica al giorno 7 ] x 100/bilirubina sierica al basale ) hanno predetto la mortalità a 2 mesi.
L’area sotto la curva ROC dei valori della bilirubina delta al giorno 7 per la predizione della sopravvivenza è stata pari a 0.77.
Un valore di bilirubina delta al giorno 7 maggiore di 7.5% si è rivelato il miglior predittore di sopravvivenza in questi pazienti ( sensibilità 85%, specificità 67%, PPV [ valore predittivo positivo ] 85%, NPV [ valore predittivo negativo ] 67% e accuratezza generale 79% ).
In conclusione, nell’epatite alcolica grave, una singola dose di Infliximab è associata a un miglioramento nei parametri di gravità e sopravvivenza.
Tuttavia, l’infezione rimane un problema.
L’encefalopatia all’ammissione, il punteggio di Lille e la bilirubina delta al giorno 7 hanno predetto la mortalità a 2 mesi.
Servono studi controllati e randomizzati più ampi prima di poter raccomandare il trattamento con Infliximab per l’epatite alcolica. ( Xagena2009 )
Sharma P et al, J Hepatol 2009; 50: 584-591
Gastro2009 Farma2009
Indietro
Altri articoli
Resmetirom nella steatoepatite non-alcolica con fibrosi epatica
La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è una malattia epatica progressiva senza trattamento approvato. Resmetirom ( Rezdiffra ) è un...
Semaglutide 2.4 mg una volta a settimana nei pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica
I pazienti con cirrosi correlata alla steatoepatite non-alcolica ( NASH ) sono ad alto rischio di morbilità e mortalità correlata...
Sicurezza ed efficacia di Efruxifermina una volta a settimana rispetto al placebo nella steatoepatite non-alcolica: studio HARMONY
Il fattore di crescita dei fibroblasti 21 ( FGF21 ) regola il metabolismo e protegge le cellule dallo stress. Efruxifermina...
Prevalenza globale della steatosi epatica non-alcolica e della steatoepatite non-alcolica nella popolazione in sovrappeso e obesa
Il carico globale della steatosi epatica non-alcolica ( malattia del fegato grasso non-alcolica; NAFLD ) è parallelo all'aumento dei tassi...
Effetto degli antibiotici profilattici sulla mortalità nell'epatite grave correlata all'alcol
I benefici della profilassi antibiotica per i pazienti ospedalizzati con grave epatite correlata all'alcol non sono ben definiti. È stata determinata...
Chirurgia bariatrica - metabolica versus intervento sullo stile di vita più la migliore assistenza medica nella steatoepatite non-alcolica: studio BRAVES
Studi osservazionali hanno indicato che la chirurgia bariatrico-metabolica potrebbe migliorare notevolmente la steatoepatite non alcolica ( NASH ). Tuttavia, l'efficacia...
Sicurezza, farmacocinetica e farmacodinamica di Pegozafermin nei pazienti con steatoepatite non-alcolica
Le strategie di gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) si basano principalmente sulla modifica dello stile di vita, senza...
Aldafermina nei pazienti con steatoepatite non-alcolica: studio ALPINE 2/3
La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è caratterizzata da steatosi epatica, infiammazione e lesioni ed è associata ad un aumentato...
Agonista pan-PPAR Lanifibranor nella steatoepatite non-alcolica
La gestione della steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è un'esigenza clinica insoddisfatta. Lanifibranor è un agonista pan-PPAR ( recettore attivato...
Associazione della chirurgia bariatrica con importanti effetti avversi epatici e cardiovascolari nei pazienti con steatoepatite non-alcolica provata da biopsia
Nessuna terapia ha dimostrato di ridurre il rischio di gravi esiti avversi nei pazienti con steatoepatite non-alcolica ( NASH ). È...