Uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina durante la gravidanza e rischio di autismo


Alcuni studi hanno sollevato dubbi su una associazione tra uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI ) durante la gravidanza e l’aumento del rischio di disturbo dello spettro dell’autismo nei figli.

È stato condotto uno studio di coorte di tutti i bambini nati vivi da parto singolo in Danimarca tra il 1996 e il 2005 ( 626.875 bambini ), con follow-up fino al 2009.

Utilizzando i registri danesi di popolazione, sono state collegate le informazioni sull’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina da parte dalla madre prima e durante la gravidanza, disturbo dello spettro dell’autismo diagnosticato nei figli e una serie di potenziali fattori confondenti.

Durante il follow-up di 5.057.282 anni-persona, sono stati identificati 3892 casi di disturbo dello spettro dell’autismo ( tasso di incidenza, 77.0 per 100 000 anni-persona ).

In totale, 52 casi nel corso di un follow-up di 42.400 anni-persona ha coinvolto i figli di donne esposte a farmaci SSRI durante la gravidanza ( tasso di incidenza, 122.6 per 100 000 anni-persona ).

Rispetto al non-impiego dei farmaci SSRI prima e durante la gravidanza, l’utilizzo di questi farmaci in gravidanza non è risultato associato a un aumento del rischio di disturbo dello spettro dell’autismo ( rate ratio completamente aggiustato, RR=1.20 ).

Tra le donne che avevano ricevuto inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina prima ma non-durante la gravidanza, il corrispondente rate ratio completamente aggiustato è stato pari a 1.46.

In conclusione non è stata identificata una associazione significativa tra uso di farmaci SSRI da parte della madre durante la gravidanza e disturbo dello spettro dell’autismo nei figli.
Questa associazione deve essere ulteriormente studiata. ( Xagena2013 )

Hviid A et al, N Engl J Med 2013; 369: 2406-2415

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