Valdoxan nel trattamento della depressione maggiore negli adulti
Valdoxan è un medicinale che contiene il principio attivo Agomelatina, che trova indicazione nel trattamento della depressione maggiore negli adulti. La depressione maggiore è una malattia che causa a chi ne soffre disturbi dell’umore che interferiscono con la vita quotidiana. Tra i sintomi compaiono spesso profonda tristezza, senso di inutilità, perdita di interesse per le attività preferite, disturbi del sonno, senso di rallentamento, sensazioni d’ansia e variazioni del peso.
Valdoxan è disponibile in compresse giallo-arancione di forma allungata ( 25 mg ).
La dose raccomandata di Valdoxan è di una compressa al giorno, assunta prima di andare a letto, con o senza cibo. Se dopo due settimane non si osserva un miglioramento dei sintomi, il medico può aumentare la dose a 2 compresse, assunte assieme prima di andare a letto. I pazienti depressi vanno trattati per almeno 6 mesi onde assicurare la scomparsa dei sintomi.
Il fegato del paziente va tenuto sotto controllo effettuando un esame del sangue all’inizio del trattamento e successivamente dopo circa 6, 12 e 24 settimane. Controlli al fegato vanno effettuati anche in caso di sintomi che potrebbero indicare l’insorgenza di problemi al fegato. Il trattamento va interrotto se dagli esami del sangue emergono livelli anomali degli enzimi epatici. In tal caso l’esame del sangue andrà ripetuto fino a quando tali livelli non saranno tornati nella norma.
Siccome un effetto positivo di Valdoxan nei pazienti di oltre 65 anni non è stato dimostrato chiaramente, il medicinale va usato con cautela nei pazienti di questa fascia di età. Va inoltre usato con cautela nei pazienti con gravi o moderati problemi ai reni. Il medicinale non deve essere usato nei pazienti con problemi al fegato.
Il principio attivo di Valdoxan, l’Agomelatina, è un antidepressivo e agisce in due modi: stimolando i recettori MT1 e MT2, di norma attivati dalla melatonina, e bloccando i recettori 5-HT2C, di norma attivati dal neurotrasmettitore 5-idrossitriptamina ( noto anche come serotonina ). Si ritiene che ciò porti ad un aumento dei livelli di dopamina e noradrenalina tra le cellule nervose nelle zone del cervello coinvolte nel controllo dell’umore, contribuendo ad alleviare i sintomi della depressione.
Valdoxan potrebbe inoltre essere usato per normalizzare le fasi del sonno del paziente.
Valdoxan è stato confrontato con un placebo nel corso di 5 studi principali di breve termine condotti su un totale di 1.893 adulti con depressione maggiore. Tre degli studi includevano pazienti trattati con altri antidepressivi, Fluoxetina o Paroxetina, come comparatore attivo. I gruppi con comparatore attivo sono stati inclusi per controllare la capacità dello studio di misurare l’efficacia dei medicinali nel curare la depressione. Il parametro principale di efficacia di tutti e cinque gli studi era costituito dal cambiamento dei sintomi dopo 6 settimane, misurato tramite una scala standard per la depressione, la Hamilton Depression Rating Scale ( HAM-D, scala di Hamilton per la valutazione della depressione ).
La società produttrice ha presentato inoltre i risultati di un ulteriore studio che ha confrontato Valdoxan con Sertralina, un altro antidepressivo.
Altri due studi principali hanno confrontato la capacità di Valdoxan e del placebo di prevenire la ricomparsa dei sintomi in 706 pazienti con depressione già controllata in precedenza con Valdoxan. Il parametro principale di efficacia era costituito dal numero di pazienti con ricomparsa dei sintomi nelle 24-26 settimane di trattamento.
Negli studi di breve termine, Valdoxan si è rivelato più efficace del placebo nei due studi in cui non era stato utilizzato alcun comparatore attivo. Negli altri tre studi, in cui era stato impiegato un comparatore attivo, non sono emerse differenze nei punteggi tra i pazienti trattati con Valdoxan e quelli trattati con placebo. Tuttavia in due di questi studi non sono stati osservati effetti della Fluoxetina o della Paroxetina, rendendo difficile l’interpretazione dei risultati. L’ulteriore studio ha indicato che l’Agomelatina era più efficace della Sertralina, con una differenza di punteggio HAM-D di 1.68 dopo 6 settimane.
Nel primo degli studi di lungo periodo non è emersa alcuna differenza tra Valdoxan e il placebo nella prevenzione della ricomparsa dei sintomi durante le 26 settimane di trattamento. Tuttavia il secondo studio ha mostrato che i sintomi ricomparivano nel 21% dei pazienti trattati con Valdoxan nel corso di 24 settimane ( 34 su 165 ), rispetto al 41% dei pazienti trattati con placebo ( 72 su 174 ).
Gli effetti collaterali più comuni di Valdoxan ( osservati in 1-10 pazienti su 100 ) sono mal di testa, vertigini, sonnolenza, insonnia, emicrania, nausea, diarrea, stitichezza, dolori nell’addome superiore, iperidrosi, mal di schiena, affaticamento, aumento degli enzimi epatici e ansia. Per la maggior parte gli effetti collaterali erano lievi o moderati e si sono manifestati entro le prime 2 settimane di trattamento. Alcuni di essi possono essere collegati alla depressione del paziente più che a Valdoxan in sé.<
Valdoxan non va usato nei pazienti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) all’Agomelatina o ad uno qualsiasi degli altri componenti. Valdoxan non deve essere usato nei pazienti con problemi al fegato, come cirrosi o malattia epatica attiva. Esso inoltre non deve essere usato nei pazienti che assumono medicinali che rallentano la scomposizione di Valdoxan nell’organismo, come Fluvoxamina ( un altro antidepressivo ) e Ciprofloxacina ( un antibiotico ).
Valdoxan non va inoltre usato nei pazienti anziani affetti da demenza.
Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) ha preso atto che i benefici di Valdoxan nel trattamento della depressione potrebbero essere inferiori a quelli osservati con altri antidepressivi. Tuttavia, considerando che il medicinale è caratterizzato da una nuova modalità d’azione, da un numero limitato di effetti collaterali e da un profilo di sicurezza diverso rispetto agli antidepressivi esistenti, il Comitato ha concluso che Valdoxan potrebbe costituire un valido trattamento per alcuni pazienti, a condizione di controllarne spesso la funzionalità epatica. Il CHMP ha pertanto deciso che i benefici di Valdoxan superano i suoi rischi nel trattamento degli episodi di depressione maggiore negli adulti. Il comitato ha raccomandando il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Valdoxan. ( Xagena2009 )
Fonte: EMEA, 2009
Psyche2009 Farma2009
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