Ixekizumab, un anticorpo monoclonale anti-interleuchina-17, nella psoriasi a placche cronica
È stato ipotizzato che le cellule T helper di tipo 17 abbiano un ruolo patologico nella psoriasi.
Queste cellule secernono molte citochine proinfiammatorie, inclusa l’interleuchina-17A ( anche nota come interleuchina-17; IL-17 ).
E’ stata valutata la sicurezza e l’efficacia di Ixekizumab ( LY2439821 ), un anticorpo monoclonale umanizzato anti-interleuchina-17 ( anticorpo anti-IL-17 ), per il trattamento della psoriasi.
In uno studio di fase 2, in doppio cieco, placebo-controllato, 142 pazienti con psoriasi a placche cronica da moderata a grave sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere iniezioni sottocutanee di 10, 25, 75 o 150 mg di Ixekizumab o placebo a 0, 2, 4, 8, 12 e 16 settimane.
L’endpoint primario era la proporzione di pazienti con riduzione del punteggio nell’indice PASI ( Psoriasis Area-and-Severity Index ) di almeno il 75% a 12 settimane.
Gli endpoint secondari includevano la proporzione di pazienti con riduzione del punteggio PASI di almeno il 90% o del 100%.
A 12 settimane, la percentuale di pazienti con una riduzione nel punteggio PASI di almeno il 75% è risultata significativamente maggiore con Ixekizumab ( tranne che con la dose più bassa, 10 mg ) [ 150 mg ( 82.1% ), 75 mg ( 82.8% ) e 25 mg ( 76.7% ) ] che con placebo ( 7.7%, P inferiore a 0.001 per ciascun confronto ), così come la percentuale di pazienti con una riduzione del punteggio PASI di almeno il 90%: 150 mg ( 71.4% ), 75 mg ( 58.6% ) e 25 mg ( 50.0% ) versus placebo ( 0%, P inferiore a 0.001 per ciascun confronto ).
In modo simile, una riduzione del 100% nel punteggio PASI è stata raggiunta in un numero significativamente maggiore di pazienti nel gruppo 150 mg ( 39.3% ) e nel gruppo 75 mg ( 37.9% ) che in quello placebo ( 0% ) ( P inferiore a 0.001 per entrambi i confronti ).
Differenze significative sono emerse già a 1 settimana e si sono mantenute nelle 20 settimane.
Eventi avversi si sono manifestati nel 63% dei pazienti in entrambi i gruppi combinati di Ixekizumab e nel gruppo placebo, ma non sono stati osservati eventi avversi gravi o eventi cardiovascolari maggiori.
In conclusione, l’uso di un anticorpo monoclonale umanizzato anti-interleuchina-17, Ixekizumab, ha migliorato i sintomi clinici della psoriasi.
Sono necessari ulteriori studi per stabilire l’efficacia e la sicurezza nel lungo termine in pazienti con psoriasi. ( Xagena2012 )
Leonardi C et al, N Engl J Med 2012; 366: 1190-1199
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