L’impiego degli oppiacei può aumentare il rischio di infezioni nei pazienti con artrite reumatoide


L'uso di analgesici oppiacei da parte dei pazienti con artrite reumatoide può aumentare il rischio di ospedalizzazione a causa di infezioni gravi.

Lo studio ha riguardato 1.790 pazienti adulti affetti da artrite reumatoide ( coorte SCCS [ self-controlled case series ] ) su 13.796 pazienti con artrite reumatoide arruolati nel Tennessee Medicaid nel periodo 1995-2009.

I pazienti inclusi nello studio avevano prescrizione per Adalimumab, Ciclofosfamide, Ciclosporina, D-Penicillamina, Etanercept, sali d'oro, Idrossiclorochina, Infliximab, Leflunomide, Metotrexato, Sulfasalazina o Minociclina.

Il tasso di incidenza di almeno un uso di oppiacei era del 95% nella coorte SCCS contro l’87.3% per l’intera coorte.
Gli oppiacei utilizzati nella coorte CSSC includevano: Idrocodone ( 48% ), Propossifene ( 22.3% ), Ossicodone ( 12.8% ), Morfina ( 5.7% ), Codeina ( 5% ) e altri oppiacei ( 6.2% ).

L'analisi ha mostrato un rapporto dei tassi di incidenza ( IRR ) di 1.73 per l'infezione a una esposizione agli oppiacei nella coorte CSSC, rispetto al non-utilizzo di questi analgesici, e un IRR di 1.39 dopo aggiustamento per età, stagionalità, casa di cura e impiego di farmaci.

In una analisi per il nuovo uso di oppiacei, l'IRR è stato pari a 2.38 per le infezioni gravi, rispetto al non-utilizzo.

Rispetto al non-uso, l’impiego corrente di oppiacei di lunga durata d'azione o di breve durata d'azione era associato a un aumentato rischio di infezioni gravi.
E’ stato trovato un IRR, aggiustato per le variabili confondenti, di 2.81 per gli oppiacei a lunga durata d'azione e un IRR di 1.66 per gli oppiacei a breve durata d'azione.

Il rischio di infezione più alto è stato osservato per le più alte dosi equivalenti di Morfina.

Nessuna differenza statisticamente significativa è stata osservata dopo gli aggiustamenti per l'impiego di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ). ( Xagena2016 )

Fonte: Arthritis & Rheumatology, 2016

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