Rischio di linfoma nei pazienti esposti alla terapia anti-TNF per artrite reumatoide


I pazienti affetti da artrite reumatoide sono a maggior rischio di linfoma rispetto alla popolazione generale.
C'è preoccupazione che gli inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ) possano esacerbare questo rischio.
Tuttavia, poiché l'eccesso di rischio di linfoma nella artrite reumatoide è correlato al carico cumulativo dell'infiammazione, gli inibitori del TNF ( TNFi ) possono ridurre il rischio di linfoma diminuendo l'entità dell'infiammazione.

È stato confrontato il rischio di linfoma nei soggetti con artrite reumatoide trattati con inibitori del TNF con quelli trattati con la terapia non-biologica.

I soggetti diagnosticati con artrite reumatoide arruolati nel British Society for Rheumatology Rheumatoid Arthritis Register ( BSRBR-RA ), uno studio prospettico di coorte, sono stati seguiti fino al primo linfoma, alla morte o fino a fine 2013.
Sono stati confrontati i tassi di linfoma nelle coorti trattate con inibitori del TNF e con farmaci non-biologici.

11.931 pazienti trattati con inibitori del TNF sono stati confrontati con 3.367 pazienti naive ai farmaci biologici.

Sono stati riportati 84 linfomi ( 88 per 100.000 anni-persona ) nella coorte antagonisti del TNF e 30 linfomi ( 154 ) nella coorte naive ai farmaci biologici .

Dopo aver aggiustato per le differenze nelle caratteristiche di base, non è emersa alcuna differenza nel rischio di linfoma per il gruppo inibitori del TNF rispetto al gruppo naive ai farmaci biologici: HR 1.00.

Nessuna differenza di rischio è stata osservata per i singoli inibitori del TNF.

In conclusione, nel follow-up a medio termine, non vi è stata alcuna evidenza che l'inibizione del fattore di necrosi tumorale possa influenzare il rischio di linfoma sul rischio di base nei soggetti con artrite reumatoide. ( Xagena2017 )

Mercer LK et al, Ann Rheum Dis 2017; 76: 497-503

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