Bifosfonati e fratture della regione sottotrocanterica o diafisaria del femore


Recenti case report e serie di casi hanno identificato un sottogruppo di fratture atipiche del femore associate all’uso di bifosfonati, ma uno studio di popolazione non ha dato gli stessi risultati e la relazione non è stata esaminata in studi randomizzati.

E’ stata compiuta un’analisi secondaria, utilizzando i risultati di 3 ampi studi randomizzati sui bifosfonati: FIT ( Fracture Intervention Trial ), FLEX ( FIT Long-Term Extension ) e HORIZON-PFT ( Health Outcomes and Reduced Incidence with Zoledronic Acid Once Yearly Pivotal Fracture Trial ).

Sono stati rivisti in maniera prospettica i dati delle fratture e le radiografie ( quando disponibili ) relativi a fratture di anca e femore per identificare quelle sotto il piccolo trocantere e quelle sopra il flare metafisario distale ( fratture sottotrocanteriche e diafiseali del femore ), e per valutare le caratteristiche atipiche.

Sono stati rivisti i dati relativi a 284 fratture di anca o femore tra le 14.195 donne coinvolte in questi studi.

In totale, 12 fratture in 10 pazienti sono state osservate nella regione sottotrocanterica o diafisaria del femore, un tasso combinato di 2.3 per 10.000 pazienti-anno.

Rispetto al placebo, il rischio relativo è stato pari a 1.03 per l’uso di Alendronato ( Fosamax ) nello studio FIT, 1.50 per l’uso di Acido Zoledronico ( Aclasta ) nello studio HORIZON-PFT, e 1.33 per il proseguimento dell’uso di Alendronato nello studio FLEX.
Sebbene gli aumenti del rischio fossero non-significativi, gli intervalli di confidenza erano ampi.

In conclusione, le fratture sottotrocanteriche o diafisarie del femore sono risultate molto rare, anche tra le donne trattate con bifosfonati per periodi fino a 10 anni.
Non è stato osservato un aumento significativo del rischio associato a uso di bifosfonati, ma gli studi analizzati non sono adatti a trarre conclusioni definitive. ( Xagena2010 )

Black DM et al, N Engl J Med 2010; 362: 1761-1771


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