Una nuova classe di farmaci antinfiammatori: gli inibitori selettivi di mPGES-1
Gli inibitori selettivi COX-2 possono aumentare il rischio di infarto miocardico, aumentando la pressione sanguigna e favorendo lo sviluppo di coaguli.
Gli inibitori selettivi COX-2 sono stati originariamente sviluppati con l’obiettivo di ridurre le reazioni avverse gastrointestinali tipiche dei farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ) non-selettivi.
Già da subito è apparso chiaro che gli inibitori selettivi COX-2 fossero associati ad un aumento del rischio cardiovascolare.
Nel 2004 Merck & Co ha ritirato dal mercato il Vioxx ( Rofecoxib ), dopo che uno studio aveva mostrato che il rischio di infarto e di ictus tra le persone che stavano assumendo il Viox per almeno 18 mesi era raddoppiato.
Nel 2005 Pfizer ha ritirato dal mercato il Valdecoxib ( Bextra ) e ha dovuto accettare un black box per il Celecoxib ( Celebrex ).
Quasi 10 anni fa Garret FitzGerald, direttore dell’Institute for Translational Medicine and Therapeutics alla Pennsylvania University – School of Medicine, constatò che sia il Celecoxib che il Rofecoxib riducevano nei soggetti sani la prostaciclina e lasciavano inalterato il trombossano.
Questo portò a predire che i farmaci appartenenti alla classe degli inibitori selettivi COX-2 potessero causare reazioni avverse cardiovascolari.
Nello studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, FitzGerald e Collaboratori hanno impiegato topi modificati geneticamente, tra cui topi in grado di mimare l’impatto degli inibitori selettivi COX-2 oppure dell’Aspirina a basso dosaggio, e li hanno confrontati con topi sani trattati con inibitori COX-2, come il Celecoxib.
E’ stato osservato che l’alterazione del gene COX-2, l’inibizione dell’enzima COX-2 mediante differenti inibitori, e l’alterazione degli effetti della prostaciclina mediante rimozione del suo recettore, avevano tutti lo stesso effetto: una predisposizione a formare coaguli ed un aumento della pressione sanguigna.
I Ricercatori hanno verificato se l’aggiunta dell’Aspirina fosse in grado di produrre benefici, riducendo l’effetto degli inibitori selettivi COX-2.
Sorprendentemente l’aggiunta di Aspirina non solo ha ridotto la propensione a formare coaguli, ma ha anche contrastato l’aumento della pressione sanguigna.
Una sorprendente scoperta è avvenuta quando i Ricercatori hanno analizzato l’enzima microsomiale prostaglandina E sintasi-1 ( mPGES-1 ).
Altri studi avevano mostrato in precedenza che la delezione di questo enzima sembrava essere efficace quanto il trattamento con i FANS nei modelli di dolore e di infiammazione.
FitzGerald ed i suoi Collaboratori hanno mostrato che la delezione di mPGES-1, al contrario della delezione o dell’inibizione di COX-2, non predispone gli animali alla trombosi o ad un aumento della pressione sanguigna. ( Xagena2006 )
Fonte: University of Pennsylvania – School of Medicine, 2006
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