RoActemra, un inibitore del recettore di IL-6, nel trattamento della artrite reumatoide e della artrite idiopatica giovanile sistemica


RoActemra, il cui principio attivo è Tocilizumab, trova indicazione nel trattamento dei pazienti adulti affetti da artrite reumatoide attiva da moderata a grave. Tocilizumab viene impiegato in combinazione con Metotressato nei pazienti che non hanno risposto in modo adeguato ad altri trattamenti o che non li tollerano, tra i quali i medicinali convenzionali per l’artrite reumatoide o gli inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ).
Tocilizumab può essere usato da solo nei pazienti che non possono assumere Metotressato.

RoActemra è anche indicato per il trattamento di bambini di almeno due anni di età, affetti da artrite idiopatica giovanile sistemica attiva, che non hanno risposto ad altri trattamenti ( FANS e corticosteroidi ). È usato in associazione a Metotressato o in monoterapia se quest’ultimo non può essere usato. Quando impiegato assieme a Metotressato, Tocilizumab può rallentare i danni alle articolazioni e migliorare la funzione fisica ( cioè migliorare la capacità di svolgere attività quotidiane ).

RoActemra viene somministrato tramite un’infusione della durata di un’ora. Per l’artrite reumatoide la dose raccomandata è di 8 mg per chilogrammo di peso corporeo da assumere una volta ogni 4 settimane, mentre le dosi superiori a 800 mg per infusione non sono raccomandate. Le dosi superiori a 1200 mg non sono state testate.
Nel caso dell’artrite idiopatica giovanile sistemica RoActemra è somministrato una volta ogni due settimane con una dose di 8 mg per chilogrammo di peso corporeo nei bambini con un peso di almeno 30 kg, o con una dose di 12 mg per chilogrammo di peso corporeo nei bambini con un peso inferiore ai 30 kg.

Se dopo sei settimane non si osserva nessun miglioramento può essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.
Qualora il paziente dovesse sviluppare disturbi a livello epatico o ematico può essere necessario adattare la dose di Tocilizumab o di Metotressato, oppure sospendere il trattamento.
Lo stato renale dei pazienti con disturbi renali da moderati a gravi va attentamente monitorato.

Il principio attivo di RoActemra, Tocilizumab, è un anticorpo monoclonale, che si lega al recettore della interleuchina-6.
Questa molecola messaggera è coinvolta nella genesi dell’infiammazione ed è presente a livelli elevati nei pazienti con artrite reumatoide.
Impedendo all’interleuchina-6 di legarsi ai suoi recettori, Tocilizumab riduce l’infiammazione e altri sintomi dell’artrite reumatoide.

L’efficacia e la sicurezza di Tocilizumab nell’artrite reumatoide sono state oggetto di cinque studi principali condotti su un totale di oltre 4.000 adulti con artrite reumatoide, forma da moderata a grave.
In quattro di questi studi Tocilizumab è stato confrontato con il placebo. In tre di questi studi i medicinali sono stati somministrati complessivamente ad oltre 3.000 pazienti che non avevano risposto al Metotressato o ad altri medicinali convenzionali per l’artrite reumatoide.
Nel quarto studio Tocilizumab è stato somministrato in combinazione con Metotressato a 498 pazienti con risposta inadeguata a precedente trattamento con inibitori del TNF.
Il quinto studio ha confrontato Tocilizumab somministrato da solo con Metotressato in un totale di 673 pazienti.

In tutti e cinque gli studi il parametro principale di efficacia era costituito dal numero di pazienti che hanno risposto al trattamento dopo sei mesi. Per risposta si intendeva la riduzione dei punteggi dei sintomi di almeno il 20%, misurata tramite una scala standard per l’artrite reumatoide.
In uno degli studi, svolto su 1.196 pazienti, è stato anche valutato l’effetto della combinazione di Tocilizumab e di Metotressato sul danno alle articolazioni e sulla funzione fisica dopo uno e due anni di trattamento.

Per quanto riguarda l’artrite idiopatica giovanile sistemica Tocilizumab è stato confrontato con il placebo in uno studio principale su 112 bambini che avevano risposto in modo inadeguato alla terapia con farmaci antinfiammatori non-steroidei e a trattamenti sistemici con corticosteroidi.
La principale misura di efficacia era costituita dal numero di pazienti che hanno risposto al trattamento dopo tre mesi e che non hanno manifestato febbre per almeno sette giorni.

Tocilizumab è risultato più efficace dei medicinali di confronto nella riduzione dei sintomi dell’artrite reumatoide. Negli studi su pazienti con risposta inadeguata ai trattamenti convenzionali, la probabilità di risposta al trattamento è stata circa quattro volte più alta nei pazienti che hanno aggiunto alla terapia Tocilizumab, rispetto a quelli che hanno aggiunto placebo.
Nei pazienti con risposta inadeguata agli inibitori del TNF, la probabilità di risposta è stata circa nove volte più alta nei pazienti cui è stato somministrato Tocilizumab con Metotressato rispetto a quelli cui è stato somministrato placebo.
Il quinto studio ha mostrato che i pazienti che hanno assunto solamente Tocilizumab avevano maggiori probabilità di risposta rispetto ai pazienti trattati con il solo Metotressato.
La combinazione di Tocilizumab e Metotressato ha inoltre rallentato il danno alle articolazioni migliorando la funzione fisica dopo al massimo due anni, rispetto alla combinazione di placebo e Metotressato.
Dagli studi è emerso che la risposta a Tocilizumab viene mantenuta per almeno due anni.

Nell’artrite idiopatica giovanile sistemica l’85% ( 64 su 75 ) dei pazienti trattati con Tocilizumab ha risposto al trattamento e non ha più presentato febbre dopo tre mesi rispetto al 24% ( 9 su 37 ) dei pazienti che avevano assunto placebo.

Le infezioni alle vie respiratorie superiori ( raffreddori ) sono risultate comuni durante trattamento con Tocilizumab ( osservate in più di 1 paziente su 10 ).

Avvertenze

a) Infezioni - Nei pazienti in terapia con agenti immunosoppressivi incluso RoActemra sono state riportate infezioni gravi e a volte fatali. Il trattamento con RoActemra non deve essere iniziato in pazienti con infezioni attive. La somministrazione di RoActemra deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano un’infezione grave, fino a quando questa non risulti controllata. Gli operatori sanitari devono essere cauti nel considerare l’uso di RoActemra nei pazienti con una storia di infezioni ricorrenti o croniche o con patologie preesistenti ( quali diverticolite, diabete e patologia polmonare interstiziale ) che potrebbero predisporre i pazienti alle infezioni.

b) Complicanze della diverticolite - Eventi di perforazione diverticolare come complicanza di una diverticolite sono stati riportati non comunemente con RoActemra in pazienti affetti da artrite reumatoide. RoActemra deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di ulcerazione intestinale o diverticolite. I pazienti che presentano sintomi potenzialmente indicativi di una diverticolite complicata, quali dolore addominale, emorragia e/o alterazione inspiegata degli abituali movimenti intestinali associata a febbre, devono essere valutati tempestivamente per poter identificare precocemente una diverticolite che potrebbe essere associata a perforazione gastrointestinale.

c) Tubercolosi - Come raccomandato per altre terapie biologiche, prima di iniziare la terapia con RoActemra i pazienti devono essere sottoposti a screening per escludere un’infezione tubercolare latente. I pazienti con tubercolosi latente devono essere sottoposti a terapia antimicobatterica standard prima di assumere RoActemra.

d) Reazioni di ipersensibilità - Gravi reazioni di ipersensibilità sono state riportate in associazione all'infusione di RoActemra. Queste reazioni possono essere più gravi e potenzialmente fatali in pazienti che hanno avuto reazioni di ipersensibilità durante precedenti infusioni, sebbene abbiano ricevuto premedicazione con steroidi ed antistaminici. ( Xagena2012 )

Fonte: EMA, 2012


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