Frazioni singole versus multiple di radiazione ripetuta per metastasi ossee dolorose
Benché sia stato dimostrato che il trattamento radiante ripetuto abbia azione palliativa in pazienti con metastasi ossee da siti multipli di origine primaria, mancano dati sul miglior schema possibile di frazionamento.
Uno studio ha valutato due schemi di frazionamento della dose in pazienti con metastasi ossee dolorose che necessitavano di ripetuta terapia radiante.
Lo studio multicentrico, non-in-cieco, randomizzato e controllato, è stato condotto in 9 Paesi nel mondo.
Sono stati arruolati pazienti di età uguale o superiore a 18 anni con metastasi ossee confermate per via radiologica e dolorose ( dolore misurato come uguale o superiore a 2 punti nel Brief Pain Inventory ) che avevano ricevuto precedente terapia radiante e stavano assumendo una dose fissa di farmaci per il sollievo del dolore ( se prescritti ).
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere 8 Gy in una singola frazione o 20 Gy in frazioni multiple, con stratificazione per precedente schema di frazionamento della radiazione, risposta a precedente radiazione e Centro di trattamento.
L’endpoint primario era la risposta generale in termini di dolore a 2 mesi, definita come la somma di risposte complete e parziali al trattamento, valutate utilizzando i punteggi della scala Brief Pain Inventory ( BPI ) e i cambiamenti nella assunzione di analgesici.
Le analisi sono state condotte per intention-to-treat.
Nel periodo 2004-2012, 425 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ciascun gruppo di trattamento.
Nello studio, 19 ( 4% ) pazienti nel gruppo 8 Gy e 12 ( 3% ) nel gruppo 20 Gy sono risultati non-eleggibili dopo la randomizzazione e 140 ( 33% ) e 132 ( 31% ) pazienti, rispettivamente, non sono risultati valutabili a 2 mesi e sono stati considerati mancanti nell’analisi per intention-to-treat.
Nella popolazione per intention-to-treat, 118 ( 28% ) pazienti assegnati al trattamento con 8 Gy e 135 ( 32% ) assegnati al gruppo 20 Gy hanno mostrato una risposta generale del dolore al trattamento ( p=0.21; differenza nella risposta di 4.00% [ limite superiore dell’intervallo di confidenza al 95% 9.2, inferiore al margine di non-inferiorità pre-specificato di 10% ] ).
Nella popolazione per-protocollo, 116 ( 45% ) dei 258 pazienti e 134 ( 51% ) dei 263 pazienti, rispettivamente, hanno mostrato una risposta generale del dolore al trattamento ( p=0.17; differenza nella risposta 6.00% [ limite superiore dell’intervallo di confidenza al 95% di 13.2, superiore al margine di non-inferiorità pre-specificato di 10% ] ).
Le tossicità acute, correlate alla radiazione, riportate con maggior frequenza a 14 giorni sono state: mancanza di appetito ( 201 [ 56% ] sui 358 pazienti valutabili che avevano ricevuto 8 Gy vs 229 [ 66% ] dei 349 pazienti valutabili che avevano ricevuto 20 Gy; p=0.011 ) e diarrea ( 81 [ 23% ] su 357 vs 108 [ 31% ] su 349; p=0.018 ).
Fratture patologiche si sono manifestate in 30 ( 7% ) dei 425 pazienti assegnati al gruppo 8 Gy e in 20 ( 5% ) dei 425 assegnati al gruppo 20 Gy ( odds ratio [ OR ] 1.54; p=0.15 ) e compressione del midollo spinale o cauda equina sono state osservate in 7 ( 2% ) su 425 versus 2 ( meno del 1% ) su 425 pazienti, rispettivamente ( OR=3.54; p=0.094 ).
In conclusione, in pazienti con metastasi ossee dolorose che necessitano di ripetuta terapia radiante, il trattamento con 8 Gy in una singola frazione è non-inferiore e meno tossica di quello con 20 Gy in frazioni multiple. ( Xagena2014 )
Chow E et al, Lancet Oncol 2014; 15: 164-171
Onco2014
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