La malattia nodulare è un predittore di reazioni avverse indotte dai sali d’oro nei pazienti con artrite reumatoide


Uno studio, effettuato in Gran Bretagna ha valutato se le caratteristiche associate all’artrite reumatoide grave fossero predittive di reazioni avverse verso i sali di oro, indipendentemente dallo stato dell’antigene HLA-DR3.

E’ stata identificata una coorte di 41 pazienti affetti da artrite reumatoide, che hanno sviluppato trombocitopenia ( piastrine < 100 x 10(6)/l ) o proteinuria ( < 24g nelle 24 ore ) dopo trattamento con Tiomalato sodico di oro.

I pazienti che hanno sviluppato reazioni avverse al farmaco avevano una maggiore probabilità di presentare una malattia nodulare rispetto ai controlli ( 51% versus 25.6%; odds ratio, OR = 3.0; p = 0.02 ) e di risultare positivi per l’antigene HLA-DR3 ( 41.2% versus 17.6%; OR = 3.0; p = 0.045 ).

Non è stata riscontrata alcuna differenza tra i gruppi riguardo al fattore reumatoide e agli anticorpi antinucleari.

La malattia nodulare è risultata associata con lo sviluppo di reazioni avverse al farmaco indipendentemente dallo stato dell’antigene HLA-DR3, sebbene una combinazione dei due fattori abbia incrementato significativamente la probabilità di reazioni avverse al farmaco.

I dati ottenuti hanno indicato che la malattia nodulare può essere un predittore per le reazioni avverse indotte dai sali di oro, indipendentemente dallo stato dell’antigene HLA-DR3. ( Xagena2004 )

Shah P et al, J Rheumatol 2004; 31: 1903-1905

Reuma2004 Farma2004


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