Quale lezione dal ritiro del Vioxx
Un editoriale, comparso sul British Medical Journal del 16 di ottobre , è stato intitolato “Lesson from the withdrawal of Rofecoxib��?.
Gli Autori dell’Università di Bristol in Gran Bretagna sottolineano che il ritiro dell’antinfiammatorio Vioxx ( Rofecoxib ) ha lasciato aperto 3 interrogativi:
1) gli effetti cardiovascolari del Rofecoxib sono un effetto di classe, applicabile pertanto a tutti gli inibitori selettivi COX-2 ?
2) ) l’impiego dei farmaci antinfiammatori nel dolore non-infiammatorio dovrebbe essere riconsiderato ?
3) come prevenire in futuro simili episodi ?
In Gran Bretagna nell’arco di 5 mesi dal lancio commerciale di Vioxx, più di 42.000 pazienti stavano assumendo il farmaco, nonostante i nuovi farmaci recassero un “black triangle warning��? che indica un profilo di sicurezza incompleto.
Gli Autori sottolineano la necessità di potenziare la farmacovigilanza post-marketing, lasciata attualmente alla discrezione dei singoli operatori sanitari.
Inoltre, dovrebbero essere compiuti studi clinici indipendenti, cioè senza l’appoggio dell’industria farmaceutica che promuove il farmaco.
Il primo caso di gravi effetti indesiderati con i FANS ( farmaci antinfiammatori non-steroidei ) si è presentato negli anni ’80 con il Benoxaprofene ( Opren ).
Questo nuovo farmaco risultò da subito associato a nuove reazioni avverse, tra cui la fotosensibilità e l’epatotossicità.
Eli Lilly ritirò il farmaco dopo che diverse persone anziane morirono di insufficienza epatica dopo l’assunzione del Benoxaprofene.
Nei primi anni ‘90 si è scoperto che l’enzima cicloossigenasi presentava due isoforme, COX-1 e COX-2.
Si disse che le proprietà antinfiammatorie dei FANS erano associate all’inibizione di COX-2, mentre gli effetti avversi gastrointestinali erano causati dall’inibizione di COX-1 dando grande enfasi alla tossicità gastrointestinale dei FANS.
Il primo inibitore selettivo COX-2 entrato in commercio è stato il Celecoxib ( Celebrex ) di Pfizer, autorizzato in base ai risultati dello studio CLASS.
Un editoriale sul British Medical Journal del 2002 aveva espresso dei dubbi sulla reale superiorità del Celecoxib rispetto ai tradizionali farmaci antinfiammatori.
Successivamente è stato approvato il Rofecoxib ( Vioxx ), prodotto da Merck Sharp & Dohme.
Lo studio VIGOR ha dimostrato una superiorità nella tollerabilità gastrointestinale del Rofecoxib rispetto ai vecchi FANS, ma ha evidenziato un’alta tossicità cardiovascolare del nuovo inibitore COX-2.
Il rischio relativo di infarto miocardico dopo assunzione del Vioxx è risultato 5 volte superiore rispetto al Naprossene, un vecchio antinfiammatorio.
Merck ha sempre spiegato che la differenza osservata nello studio VIGOR riguardo all’incidenza di infarto miocardico era dovuta all’effetto cardioprotettivo del Naprossene.
Merck ha cercato in tutti i modi di “negare��? la tossicità cardiovascolare del Vioxx.
Una press release del 22 maggio 2001 intitolava: “ Merck reconfirms favorable cardiovascular safety of Vioxx ��?. … Merck riconferma il favorevole profilo di sicurezza cardiovascolare del Vioxx.
Il 30 settembre 2004 Merck & Co ritirava da tutto il mondo il Vioxx proprio a causa della tossicità cardiovascolare.
A distanza di anni ci si chiede quale motivo abbia animato Merck nel contrastare “ l’evidenza ��?. ( Xagena2004 )
Dieppe PA et al, BMJ 2004; 329: 867-868
Reuma2004 Farma2004
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