Avodart nel trattamento della iperplasia prostatica benigna: modifica della scheda tecnica
Avodart ( Dutasteride ) impedisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone ( DHT ). DHT è coinvolto nello sviluppo dell’iperplasia prostatica benigna.
Avodart trova impiego nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna negli uomini con la prostata ingrossata. La Dutasteride aiuta a migliorare il flusso urinario e può anche ridurre la necessità di un successivo intervento chirurgico alla prostata.
La Dutasteride è a volte somministrata con la Tamsulosina ( Jalyn ).
L’Agenzia per il controllo dei farmaci statunitense, FDA ( Food and Drug Administration ) ha modificato la scheda tecnica di Avodart.
Avvertenze e Precauzioni
a) Effetti sull’antigene prostatico-specifico ( PSA ) e impiego del PSA nel rilevamento del cancro alla prostata
Negli studi clinici, Avodart ha ridotto la concentrazione sierica di PSA di circa il 50% entro 3-6 mesi di trattamento. Avodart può anche causare una diminuzione del PSA sierico in presenza di tumore alla prostata. Per interpretare i PSA seriali negli uomini che stanno assumendo Avodart, un nuovo valore basale del PSA deve essere definito almeno 3 mesi dopo l'inizio del trattamento e i livelli di PSA monitorati periodicamente.
Qualsiasi aumento di PSA durante trattamento con Avodart potrebbe segnalare la presenza di cancro alla prostata.
La non-compliance con Avodart può anche influenzare i risultati del test del PSA.
Il rapporto PSA libero-totale ( PSA libero espresso come percentuale ) rimane costante, anche sotto l'influenza di Avodart.
Qualora i medici dovessero scegliere di utilizzare il PSA libero percentuale come ausilio nella diagnosi di tumore alla prostata negli uomini che ricevono Avodart, non è necessario apportare modifiche al suo valore.
La somministrazione concomitante di Dutasteride e Tamsulosina causa cambiamenti simili nei livelli sierici di PSA a quelli prodotti dalla Dutasteride in monoterapia.
b) Aumento del rischio di cancro alla prostata di alto grado
Negli uomini tra i 50 ed i 75 anni con una precedente biopsia negativa per il tumore alla prostata e un valore basale di PSA tra 2.5 e 10 ng/mL, che hanno assunto Avodart per 4 anni dello studio REDUCE ( Reduction by Dutasteride of Prostate Cancer Events ), è stato osservato un aumento dell'incidenza di cancro della prostata con punteggio Gleason di 8-10 rispetto agli uomini trattati con placebo ( Avodart 1% versus placebo 0.5% ).
Risultati simili con carcinoma della prostata con punteggio Gleason 8-10 sono stati riscontrati anche con Finasteride 5 mg ( Proscar ), un inibitore della 5-alfa reduttasi ( Finasteride 1.8% vs placebo 1.1% ).
Pertanto, gli inibitori della 5alfa-reduttasi possono aumentare il rischio di sviluppare tumore alla prostata di alto grado.
Qualsiasi aumento dei livelli di PSA dal nadir durante trattamento con Avodart può segnalare la presenza di carcinoma prostatico, e deve perciò essere attentamente valutato, benchè tali valori siano ancora all'interno del range di normalità.
Reazioni avverse
Insufficienza cardiaca – Nello studio CombAT, dopo 4 anni di trattamento, l'incidenza di insufficienza cardiaca composita nel gruppo terapia di combinazione ( 0.7% ) è risultata superiore rispetto al gruppo monoterapia: Avodart 0.1% e Tamsulosina 0.6%.
L’insufficienza cardiaca composita è stata anche esaminata in uno studio apposito di 4 anni, controllato con placebo, che stava valutando Avodart negli uomini a rischio per lo sviluppo di cancro alla prostata. L'incidenza di scompenso cardiaco nei pazienti che stavano assumendo Avodart è stata dello 0.6% rispetto allo 0.4% nei soggetti trattati con placebo.
La maggioranza dei soggetti con insufficienza cardiaca in entrambi gli studi presentava co-morbilità associata a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca. Pertanto, il significato clinico degli squilibri numerici in caso di insufficienza cardiaca non è noto.
Nessuna relazione causale tra Avodart, da solo o in combinazione con Tamsulosina, e insufficienza cardiaca è stata stabilita.
Nessun squilibrio è stato osservato nell'incidenza di eventi cardiovascolari. ( Xagena2011 )
Fonte: FDA, 2011
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