Carcinoma a cellule renali: differenze di sopravvivenza con Tremelimumab in base all'istologia
Uno studio pilota ha mostrato che i pazienti con carcinoma renale ( RCC ) a cellule chiare ( cc ) hanno dimostrato una migliore risposta a Tremelimumab rispetto ai pazienti con istologia a cellule non-chiare ( ncc ) sottoposti a crioablazione.
Circa il 25-30% dei pazienti con carcinoma renale presenta istologia a cellule non-chiare; non è ancora noto come gli anticorpi anti-CTLA-4 influenzino il microambiente tumorale in questo contesto.
Lo studio ha assegnato in modo casuale i pazienti con carcinoma renale a ricevere Tremelimumab più intervento chirurgico oppure Tremelimumab con crioablazione.
I pazienti che hanno risposto al trattamento iniziale erano eleggibili per il mantenimento con Tremelimumab.
I dati provengono da una analisi post hoc, in cui i pazienti sono stati stratificati per istologia a cellule chiare oppure a cellule non-chiare.
L'analisi post hoc ha riguardato 18 pazienti con carcinoma renale a cellule chiare ( ccRCC ) e 11 pazienti con carcinoma renale a cellule non-chiare ( nccRCC ).
I pazienti con tumore ccRCC hanno dimostrato una sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) numericamente più lunga, con una mediana di 5.5 mesi rispetto a 2.9 mesi tra i pazienti con istologia a cellule non-chiare ( hazard ratio [ HR ], 0.44; IC 95%, 0.18-1.07 ).
Anche la sopravvivenza PFS a 12 mesi è risultata maggiore per i pazienti con tumore ccRCC ( 27.8% ) rispetto ai pazienti con tumore nccRCC ( 9.1% ).
La sopravvivenza globale ( OS ) era significativamente diversa tra le istologie, con una mediana di 38.6 mesi per i pazienti con tumore ccRCC rispetto a 16.4 mesi per i pazienti con tumore nccRCC ( HR, 0.32; IC 95%, 0.1-1.0 ).
I dati del monitoraggio del sistema immunitario basato sui tessuti hanno dimostrato che la via di segnalazione di IFN-gamma era arricchita nel tumore ccRCC rispetto al tumore nccRCC.
La citometria a massa, CyTOF, ha anche mostrato che i pazienti con tumore ccRCC avevano elevati livelli di cellule CD45+ e CD3+ nel tessuto post-trattamento; il dato è stato confermato dall'immunoistochimica.
Secondo i ricercatori, il microambiente tumorale di base della malattia a cellule chiare è più favorevole per la terapia anti-CTLA-4 rispetto alla istologia a cellule non-chiare. ( Xagena2020 )
Fonte: International Kidney Cancer Symposium ( IKCS ) Annual Meeting, 2020
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