Orimeten nel trattamento del carcinoma mammario metastatizzato in donne in menopausa od ovariectomizzate e come terapia palliativa nel carcinoma della prostata metastatizzato
Orimeten, il cui principio attivo è l’Aminoglutetimide, trova indicazione nel trattamento del carcinoma mammario metastatizzato in donne in menopausa od ovariectomizzate ( specie in caso di tumori estrogeno-sensibili ).
Inoltre, Orimeten è una terapia palliativa nel carcinoma della prostata metastatizzato.
L'Aminoglutetimide è un analogo della Glutetimide da utilizzarsi nella iperfunzionalità adrenocorticale, nel carcinoma mammario metastatizzato e nella terapia palliativa nel carcinoma della prostata metastatizzato.
Nell'iperfunzionalità surrenale ( iperplasia bilaterale; carcinoma; adenoma e sindrome ectopica da ACTH ) l'Aminoglutetimide ha ridotto la concentrazione plasmatica e la velocità di secrezione di cortisolo in percentuali variabili dal 33 al 75% dei soggetti studiati.
Studi condotti su una casistica di 909 pazienti per saggiare l'attività del farmaco nel tumore alla mammella hanno dimostrato una remissione obiettiva nel 32% dei soggetti e la stazionarietà nel 15-20%.
Stratificando i pazienti in base alla positività dei recettori per gli estrogeni è stata dimostrata una remissione obiettiva nel 52% dei casi ( n= 56 ) ed una stazionarità nel 18%.
Il meccanismo d'azione ipotizzato consiste nell'inibizione della sintesi degli steroidi a livello dei sistemi enzimatici ( in ordine decrescente di potenza inibitoria ): 18-idrossilazione del corticosterone ( biosintesi dell'aldosterone ); aromatizzazione ( produzione di estrogeni dai precursori di androgeni ); 20-alfa-idrossilazione del colesterolo ( conversione del colesterolo in pregnenolone ); 11-idrossilazione ( produzione di cortisolo dal 11-desossicortisolo ).
Posologia e modo di somministrazione
Si raccomanda di ospedalizzare il paziente per qualche giorno per poter determinare la posologia. E' molto importante iniziare la terapia con piccole dosi ( ad esempio 125 mg 2 volte al giorno ) aumentate gradatamente fino a raggiungere la posologia ottimale, per migliorare la tollerabilità al farmaco.
Le compresse vengono somministrate di preferenza durante i pasti.
E' consigliabile associare Orimeten a un glicocorticoide per controbilanciare la diminuzione della biosintesi dei corticosteroidi endogeni indotta da Orimeten. Particolarmente indicati sono l'Idrocortisone e il Cortisone acetato in quanto Orimeten non influenza la loro degradazione.
Corticosteroidi sintetici quali il Desametasone, il Prednisone o il Prednisolone, sono da evitare in quanto Orimeten può accelerarne la degradazione rendendo difficile stabilirne il dosaggio necessario.
La dose iniziale di 125 mg 2 volte al giorno potrà essere aumentata ogni settimana di 250 mg fino a raggiungere la massima dose tollerata che non dovrà comunque superare i 1000 mg/die.
In associazione si somministrerà Idrocortisone ( 30 mg/die, preferibilmente 20 mg al mattino e 10 mg nel tardo pomeriggio ) o Cortisone acetato ( 37.5 mg/die, preferibilmente 25 mg al mattino e 12.5 mg nel pomeriggio ).
Controindicazioni
Orimeten è controindicato in quei pazienti nei quali la somministrazione di Aminoglutetimide o Glutetimide abbia causato gravi reazioni di ipersensibilità.
Il farmaco non è indicato nei soggetti con predisposizione alla porfiria.
Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
In corso di trattamento con Orimeten sarebbe opportuno effettuare i seguenti periodici controlli:
Misurazione della pressione arteriosa: Orimeten inibisce la sintesi dell'aldosterone e ciò può provocare iponatremia ed ipotensione; in tal caso occorrerà somministrare un mineralcorticoide; a questo riguardo sarà bene avvertire il paziente della possibile insorgenza di sintomi di ipotensione quali debolezza e vertigini e delle eventuali misure terapeutiche da adottare. Per quanto sopra detto l'eventuale contemporanea assunzione di un diuretico sarà improntata ad estrema prudenza;
Monitoraggio della funzione tiroidea: qualora si verificasse ipotiroidismo occorre istituire una terapia sostitutiva con Tiroxina anche se ciò risulta necessario solo in rari casi in quanto la diminuzione della Tiroxina causata da Orimeten è generalmente controbilanciata da un aumento reattivo di TSH ( ormone tireostimolante );
Formula sanguigna: sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche, che impongono l'interruzione del trattamento. Nei primi 2-3 mesi di terapia è quindi opportuno effettuare controlli della formula sanguigna ogni 2 settimane.
Poichè sono stati segnalati casi di anormalità ematologiche, di elevazione delle transaminasi epatiche, delle fosfatasi alcaline e della bilirubina serica, andranno effettuati periodici controlli della formula sanguigna e predisposti frequenti esami della funzionalità epatica; anche gli elettroliti del siero andranno regolarmente controllati.
Se in corso di trattamento per tumore mammario o della prostata si manifestasse una sindrome di Cushing a causa dell'apporto supplementare di glucocorticoide, occorre ridurre la dose di quest'ultimo.
Interazioni
Poichè Orimeten è un induttore degli enzimi epatici, accelera sia il suo metabolismo sia la degradazione di altri farmaci fra cui i glucocorticoidi sintetici come il Desametasone, gli antidiabetici e gli anticoagulanti orali, per cui, se necessario, la posologia di questi ultimi andrà riadattata; l'uso, in particolare, del Desametasone andrà evitato.
La contemporanea assunzione di un diuretico imporrà di procedere con ancora maggiore prudenza.
Gravidanza e allattamento
Anche se per le particolari indicazioni terapeutiche il prodotto non trova applicazione nelle donne in condizione di procreare, è da tener presente che sono stati segnalati casi di pseudoermafroditismo nei bambini nati da madri che avevano ricevuto Aminoglutetimide durante la gravidanza.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
I pazienti andranno avvertiti che il prodotto può causare sonnolenza e che pertanto in tale evenienza non dovranno guidare automobili od operare su macchinari potenzialmente pericolosi, o impegnarsi in attività che richiedano integrità del grado di vigilanza.
Effetti indesiderati
La tollerabilità varia notevolmente da individuo a individuo. Gli effetti collaterali che si possono verificare con maggiore frequenza sono: disturbi a carico del sistema nervoso centrale, quali obnubilazione e torpore ( che generalmente scompaiono entro 6-8 settimane ); disturbi gastroenterici quali nausea e diarrea, dipendenti dalla posologia, sono meno frequenti; atassia si verifica solo in caso di somministrazione di dosi elevate.
Durante le prime settimane di terapia ( 7-14 giorni ), indipendentemente dalla posologia, può manifestarsi un rash cutaneo, talvolta accompagnato da febbre, che in genere scompare in 7-10 giorni senza richiedere la sospensione della terapia. Se ciò non si verificasse occorrerà interrompere temporaneamente il trattamento e/o aumentare la dose del corticosteroide.
Altri effetti collaterali osservati con molta minore frequenza sono: anormalità ematologiche: neutropenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia e trombocitopenia, effetti sul sistema nervoso centrale ( cefalee e vertigini; a seguito di dosi molto elevate atonia e sedazione profonda ), effetti sul sistema cardiovascolare ( ipotensione, occasionalmente ortostatica; più raramente tachicardia ), apparato gastrointestinale ( vomito, casi isolati di disfunzione epatica [ generalmente di tipo colostatico e associata a rash cutaneo pruriginoso ] ), aumento delle gammaglutamiltransferasi ( gamma-GT ), dovuto all'effetto enzima-inducente di Orimeten e non a un danno epatico, disfunzioni delle ghiandole endocrine ( ipotiroidismo per inibizione della sintesi dell'aldosterone, che può portare a iponatremia, ipotensione e vertigini. Occasionalmente può associarsi un ingrandimento della tiroide; segni di mascolinizzazione e di irsutismo ).
In corso di trattamento per carcinoma alla mammella, l'apporto supplementare di glucocorticoidi può generare una sindrome di Cushing.
Sono state osservate inoltre altre reazioni cutanee di tipo allergico, oltre al già menzionato rash cutaneo, quali prurito e più raramente orticaria; febbre e mialgie; casi isolati di alveolite allergica ( infiltrati polmonari eosinofili ).
E’ necessario sospendere immediatamente l'uso di Orimeten in caso di sospetta alveolite. ( Xagena2003 )
Fonte: AIFA, 2003
Onco2003 Gyne2003 Uro2003 Farma2003
Indietro
Altri articoli
Pembrolizumab più Olaparib nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione: risultati a lungo termine dello studio di coorte A di fase 1b/2 KEYNOTE-365
Pembrolizumab ( Keytruda ) e Olaparib ( Lynparza ) hanno mostrato attività in monoterapia ( singolo agente ) nei pazienti...
Carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione e con mutazioni BRCA 1/2: Akeega, una combinazione di Abiraterone e Niraparib, approvata nell'Unione Europea
La Commissione europea ha approvato l’autorizzazione all’immissione in commercio di Akeega, per os, che combina la terapia antiandrogena di Abiraterone...
Lynparza a base di Olaparib nel trattamento del cancro all'ovaio, cancro alla mammella, cancro del pancreas e carcinoma della prostata
Lynparza, il cui principio attivo è Olaparib, è un farmaco antitumorale che trova indicazione per: - il trattamento di mantenimento dopo...
Abiraterone acetato e Prednisolone con o senza Enzalutamide per il carcinoma alla prostata non-metastatico ad alto rischio
Gli uomini con tumore prostatico non-metastatico ad alto rischio vengono trattati con terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) per...
Carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione: approvato negli USA il primo inibitore PARP, Rubraca
Rubraca ( Rucaparib ) è il primo inibitore PARP approvato per l'uso in pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla...
L'uso di statine può ridurre la mortalità per carcinoma della prostata ad alto rischio
Le statine da sole o in combinazione con Metformina, un farmaco antidiabetico, sono associate a una più bassa mortalità...
La FDA ha concesso l'approvazione accelerata a Rubraca per il carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione con mutazione BRCA
La FDA ( Food and Drug Administration ) ha concesso l'approvazione accelerata a Rubraca ( Rucaparib ) per i pazienti...
Darolutamide in aggiunta alla terapia androgeno-soppressiva per il carcinoma alla prostata non-metastatico resistente alla castrazione: sopravvivenza globale nello studio di fase III ARAMIS
Darolutamide ( Nubeqa ) è un inibitore del recettore degli androgeni strutturalmente distinto con un profilo di sicurezza favorevole, approvato...
Firmagon a base di Degarelix nel trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato
Firmagon è un medicinale che trova impiego nel trattamento del carcinoma della prostata in stadio avanzato negli uomini adulti, ovvero...
Associazione del grado di Gleason con la durata della terapia di deprivazione degli androgeni ed esiti di sopravvivenza nel carcinoma alla prostata ad alto rischio
La terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora gli esiti di sopravvivenza nei pazienti con tumore alla prostata ad...