Associazione degli inibitori della 5-alfa-reduttasi con la mortalità per tumore alla prostata


Ci sono prove che gli inibitori della 5-alfa-reduttasi ( 5-ARI ), un trattamento standard dell'iperplasia prostatica benigna, sono associati a una diminuzione dell'incidenza del tumore alla prostata.
Tuttavia, gli studi fino ad oggi hanno avuto risultati contrastanti per quanto riguarda l'associazione con la mortalità per cancro alla prostata ( PCM ).

È stata valutata l'associazione del trattamento con gli inibitori 5-ARI e la mortalità per carcinoma alla prostata negli uomini senza una precedente diagnosi di tumore prostatico.

È stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione a Stoccolma, in Svezia, tra il 2007 e il 2018 che ha incluso 429.977 uomini con un test dell'antigene prostatico specifico ( PSA ) entro il periodo di studio.
L'ingresso allo studio è stato fissato a 1 anno dopo il primo test PSA.

Dopo il test PSA iniziale, gli uomini con due o più prescrizioni di nuova somministrazione di inibitori 5-ARI, Finasteride ( Proscar ) o Dutasteride ( Avodart ) sono stati considerati utilizzatori di inibitori 5-ARI ( n=26.190 ).

L'esito primario era la mortalità per cancro alla prostata. Sono stati calcolati gli hazard ratio ( HR ) per la mortalità per qualsiasi causa e la mortalità per il tumore alla prostata.

La coorte di studio ha compreso 349.152 uomini. L'età mediana per quelli con due o più prescrizioni di inibitori 5-ARI era 66 anni e 57 anni per quelli senza.
Il tempo mediano di follow-up è stato di 8.2 anni con 2.257.619 anni-persona per il gruppo non-esposto e 124.008 anni-persona per il gruppo esposto.
L'esposizione mediana al trattamento con inibitori 5-ARI è stata di 4.5 anni.

Durante il follow-up, 35.767 uomini ( 8.3% ) sono morti, con 852 decessi associati a carcinoma prostatico.
L'analisi di sopravvivenza multivariata aggiustata ha mostrato un rischio più basso di mortalità per tumore alla prostata nel gruppo 5-ARI con tempi di esposizione più lunghi ( 0.1-2.0 anni: HR aggiustato, 0.89; più di 8 anni: HR aggiustato, 0.44 ).

Non sono state osservate differenze statisticamente significative nella mortalità per qualsiasi causa tra il gruppo esposto e quello non-esposto.

Gli uomini trattati con inibitori della 5-alfa-reduttasi sono stati sottoposti a più test PSA e biopsie all'anno rispetto al gruppo non-esposto ( mediana di 0.63 vs 0.33 e 0.22 vs 0.12, rispettivamente ).

I risultati di questo studio di coorte hanno indicato che non vi è stata alcuna associazione tra il trattamento con gli inibitori della 5-alfa-reduttasi e l'aumento della mortalità per carcinoma prostatico in un'ampia coorte di uomini basata sulla popolazione senza una precedente diagnosi di cancro alla prostata.

Inoltre, è stata osservata un'associazione dipendente dal tempo con una riduzione del rischio di mortalità per carcinoma alla prostata con un più lungo trattamento con gli inibitori della 5-alfa-reduttasi.
Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se le differenze sono dovute agli effetti intrinseci dei farmaci o alle differenze dei test per il carcinoma alla prostata. ( Xagena2022 )

Björnebo L et al, JAMA Oncol 2022; 8: 1019-1026

Uro2022 Onco2022 Farma2022



Indietro

Altri articoli

Recentemente, diverse analisi ampie e di alta qualità hanno mostrato risultati opposti per quanto riguarda l'associazione tra l'uso dell'inibitore della...


L'esame delle cartelle cliniche del database dei Veterans Affairs ha mostrato che il trattamento con inibitori della 5-alfa-reduttasi ( 5-ARI...


Studi clinici randomizzati hanno dimostrato che l'uso di inibitori della 5-alfa-reduttasi ( 5-ARI ) riduce il rischio di cancro alla...


L'uso di inibitori della 5-alfa-reduttasi ( 5-ARI ) per la prevenzione del carcinoma alla prostata continua ad essere ampiamente discusso...


L’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Health Services Committee ( HSC ), l’ASCO Cancer Prevention Committee e l’American...