Kentera nei pazienti adulti con vescica instabile


Kentera è un cerotto transdermico, che contiene il principio attivo Ossibutinina.

Kentera trova impiego nei pazienti adulti con vescica instabile ( una vescica iperattiva, caratterizzata da contrazioni repentine ) per trattare l’incontinenza da urgenza, l’aumento della frequenza urinaria e del tenesmo vescicole, che si associano a questa condizione.

Kentera è un cerotto applicato due volte a settimana ( ogni 3-4 giorni ). Il cerotto deve essere applicato sulla pelle asciutta e intatta dell’addome, del fianco o dei glutei immediatamente dopo averlo estratto dalla bustina protettiva.
A ogni nuovo cerotto si deve scegliere una nuova sede di applicazione, per evitare di utilizzare la stessa sede a intervalli inferiori ai 7 giorni.

Il principio attivo di Kentera, l’Ossibutinina, è un medicinale anticolinergico. Esso blocca alcuni recettori del corpo, i recettori muscarinici M1 e M3, e nella vescica ciò determina il rilascio dei muscoli che spingono fuori l’urina. Aumenta di conseguenza la capacità della vescica e si modifica il modo in cui i suoi muscoli si contraggono man mano che la vescica si riempie. Ciò consente a Kentera di prevenire minzioni involontarie.
L’Ossibutinina è disponibile sul mercato dagli anni settanta, sotto forma di compressa per il trattamento della vescica iperattiva.

Due studi principali, condotti su un totale di 881 pazienti, soprattutto donne in età avanzata, con vescica iperattiva, hanno valutato Kentera.
In uno studio ( 520 pazienti ) Kentera è stato confrontato con placebo e nell’altro studio ( 361 pazienti ) Kentera è stato confrontato con Tolterodina in capsule.
La principale unità di misura dell’efficacia è stato l’effetto del trattamento sul numero di episodi di incontinenza in un periodo di 7 o 3 giorni.
Kentera è risultato più efficace del placebo: dopo 12 settimane, il numero medio di episodi di incontinenza per settimana si era ridotto di 19 ( circa 3 al giorno ) con Kentera, rispetto a una riduzione di 15 episodi nel gruppo trattato con placebo.
Kentera è risultato efficace quanto la Tolterodina; entrambi i trattamenti hanno ridotto il numero di episodi di circa 3 al giorno.

Le reazioni nella sede di applicazione ( incluso un prurito attorno all’area di applicazione del cerotto ) rappresentano l’effetto indesiderato più comune ( osservato in più di 1 paziente su 10 ). Altri effetti indesiderati riferiti sono stati rossore nella sede di applicazione, secchezza della bocca, costipazione, diarrea, gastrite, cefalea oppure sonnolenza o capogiri, visione offuscata e infezioni delle vie urinarie.

Kentera non deve essere utilizzato nei soggetti che potrebbero presentare ipersensibilità all’Ossibutinina o a uno degli altri eccipienti e nei pazienti con ritenzione urinaria, gravi disturbi gastrointestinali, glaucoma ad angolo chiuso non controllato o miastenia grave. ( Xagena2006 )

Fonte: EMEA, 2006


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