Framingham Heart Study: i più alti livelli plasmatici di renina sono associati ad una più elevata mortalità nel breve periodo


Precedenti studi, che avevano verificato l’esistenza di una correlazione tra la concentrazione plasmatica di renina e la malattia cardiovascolare e la mortalità, hanno prodotto risultati contraddittori.

Ricercatori della Boston University, hanno correlato i livelli sierici di renina all’incidenza di malattia cardiovascolare e di mortalità in 3.408 soggetti ( età media: 59 anni; per il 53% donne ) ed in un sottogruppo di pazienti affetti da ipertensione ( n=1.413 ).

Nel corso di un periodo osservazionale medio di 7.1 anni, 176 soggetti, di cui 122 ipertesi, hanno sviluppato malattia cardiovascolare e 215 soggetti, di cui 127 ipertesi, sono deceduti.

Il logaritmo della concentrazione di renina è risultato associato alla mortalità ( hazard ratio aggiustato, HR per l’intero campione = 1.14; p = 0.046; HR per gli ipertesi = 1.16; p = 0.046 ), ma è stato osservato che le relazioni variavano nel tempo ( p
Il logaritmo della concentrazione di renina era associato alla mortalità a 2.5 anni di follow-up ( HR per l’intero campione a 2.5 anni: 1.23; per gli ipertesi a 2 anni: 1.28 ), ma non durante periodi osservazionali più lunghi ( HR per l’intero campione a 5 anni: 1.02; 0.98 per gli ipertesi ).

La relazione tempo-dipendente della renina e del rischio di mortalità è stata mantenuta, escludendo i partecipanti con malattia cardiovascolare prevalente.

La renina non è risultata associata all’incidenza di malattia cardiovascolare ( HR per l’intero campione: 0.99; ipertesi: 0.96 ).

Lo studio ha mostrato che i più alti livelli plasmatici di renina sono associati ad una più elevata mortalità nel breve periodo, ma non all’incidenza di malattia cardiovascolare nella comunità. ( Xagena2007 )

Parikh N I et al, Eur Heart J 2007; 28: 2644-2652


Cardio2007


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