Studio comparativo sui risultati dei cicli di fecondazione in vitro tra donne che assumono antidepressivi e donne che non ne assumono.


La depressione affligge le donne con un’incidenza quasi doppia rispetto agli uomini , e gli antidepressivi vengono prescritti frequentemente a donne in età fertile.
Benché molte donne interrompano il trattamento antidepressivo al momento di intraprenderne uno per la cura della sterilità, molte altre continuano ad assumere antidepressivi per mantenere un equilibrio emotivo.

Alcuni medici di Chicago hanno condotto uno studio su questo argomento, con lo scopo di determinare se vi siano differenze significative negli esiti della fecondazione in vitro ( IVF ) tra le donne che assumono antidepressivi durante i cicli di IVF, rispetto a quelle che non ne fanno uso.

Lo studio abbraccia un periodo che va dal 1999 al 2002 inclusi, e mette a confronto in modo retrospettivo due gruppi di donne sovrapponibili per caratteristiche cliniche ed età, per un totale di 698 cicli di IVF.

Il primo gruppo ( i casi ) comprende 25 donne , che assumono come terapia antidepressiva un inibitore del reuptake della serotonina ( SSRI ), paragonabili per età, tipo di diagnosi, presenza di fattore maschile di sterilità e storia riproduttiva, con altre 50 donne che non fanno uso di antidepressivi, appartenenti quindi al secondo gruppo ( i controlli ).

I dati sono stati raccolti per ogni donna a partire dal primo ciclo di IVF.

Gli esiti dei cicli di IVF sono poi stati paragonati tra i due gruppi in base a diverse variabili: il picco dell’estradiolo, il numero degli ovociti prelevati, il numero di quelli fecondati, la percentuale degli zigoti sviluppatisi da uno stadio embrionale di 8 cellule il terzo giorno a quello di blastocisti il quinto giorno, il numero di embrioni trasferiti, il giorno del trasferimento ( 3° o 5° ), il tipo di embrioni trasferiti ( < 8 cellule, 8 cellule, blastocisti ), il valore sierico di beta-HCG l’11° e il 13° giorno, il numero di embrioni congelati e gli esiti in termini di gravidanza.

L’età media è risultata sovrapponibile tra i due gruppi: 3 6.8 nel gruppo “casi��?, 35.7 nel gruppo “controlli��?. Tra le donne del primo gruppo, il 52% assumeva Sertralina, il 40% Fluoxetina e il restante 8 % il Citalopram.

In merito alla diagnosi di sterilità, il 26% delle donne aveva ricevuto diagnosi di disfunzione ovulatoria, per il 36% non era stato possibile individuare una causa, il 10% presentava un fattore tubarico di sterilità, al 16% era stata diagnosticata un’endometriosi, al 4% una sindrome dell’ovaio policistico e all’8% altre cause.

Le storie riproduttive individuali sono risultate simili in entrambi i gruppi: il 52% delle donne del primo gruppo ed il 70% di quelle del secondo erano nullipare; l’80% e l’88% rispettivamente, non avevano in precedenza raggiunto un’epoca vitale per il feto.

La concentrazione di spermatozoi e la loro motilità nell’eiaculato del partner non presentavano differenze significative tra i due gruppi.

I risultati registrati in base alle variabili stabilite in precedenza sono stati i seguenti: nessuna differenza significativa nei picchi di estradiolo, né nel numero di ovociti prelevati e fecondati il 1° giorno del ciclo.

Non si sono riscontrate differenze neppure nella percentuale degli zigoti che hanno raggiunto lo stadio di 8 cellule il 3° giorno e quello di blastocisti il 5° giorno, nel giorno del trasferimento dell’embrione, né nei livelli di beta-HCG l’11° e il 13° giorno: entrambi i gruppi di donne, infatti, hanno ricevuto in media 2,6 trasferimenti embrionali, mentre sono stati congelati mediamente 2,8 embrioni.

Infine, in merito ai tassi di gravidanza: nel 56% delle donne in terapia antidepressiva il ciclo di IVF non è esitato in una gravidanza; il 28% delle donne ha presentato una gravidanza con feto singolo, il 12% gemellare e il 4% un aborto spontaneo.

Nel gruppo dei controlli, il 37% delle donne non ha ottenuto una gravidanza, il 41% invece ha presentato una gravidanza con feto singolo, il 10% gemellare, mentre si è registrato un 12% di aborti.
Tali differenze nei tassi di gravidanza, benché non statisticamente significative ( p
In conclusione, questi dati preliminari suggeriscono, secondo gli Autori, che non esistono differenze statisticamente significative nei cicli di IVF tra donne sottoposte a terapia antidepressiva e donne che non ne fanno uso, benché un minor numero di pazienti che assume questi farmaci riesca ad ottenere una gravidanza. ( Xagena2004 )


Chiara Poggi


Fonte : Klock SC et al , Fertil Steril 2003 ; 80, suppl 3 : S51


Gyne2004


Indietro

Altri articoli

I benefici e i rischi dell'aumento o del cambio di antidepressivi negli anziani con depressione resistente al trattamento non sono...


Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, noti anche con la sigla abbreviata SSRI, sono una classe di farmaci antidepressivi....


Spravato, a base di Esketamina, è un medicinale che trova impiego per il trattamento di adulti con grave depressione resistente...


Si è valutato se i bambini nati da donne che usano antidepressivi serotoninergici durante la gravidanza hanno un rischio maggiore...


I pazienti con BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) confermata avevano un rischio maggiore di depressione ed avevano maggiori probabilità...


Alcuni dati hanno indicato che l'antidepressivo Citalopram ha un rischio maggiore di prolungamento dell'intervallo QT corretto ( QTc ) rispetto...


La combinazione di antidepressivi viene spesso eseguita nel trattamento della depressione acuta, ma gli studi hanno prodotto risultati contrastanti. È stata...


L'uso di antidepressivi durante la gravidanza è stato associato a disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini in alcuni studi. Tuttavia,...


Gli antidepressivi sono comunemente usati durante la gravidanza, ma sono disponibili informazioni limitate sui singoli antidepressivi e sui rischi specifici...


Da uno studio è emerso che il Testosterone transdermico addizionale è risultato ben tollerato ma non più efficace del placebo...